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Rick Carlisle risponde per le rime all’associazione arbitri

Il coach dei Mavs, in qualità di rappresentante dei colleghi, ha respinto al mittente le accuse del consigliere generale dell’unione arbitri dopo l’affaire Budenholzer

Rick Carlisle, coach dei Dallas Mavericks nonché presidente dell’associazione allenatori, non ha digerito la dura presa di posizione dell’unione arbitri contro la mancata sospensione di Mike Budenholzer da parte della Lega.

Nei giorni scorsi il consigliere generale della National Basketball Referees Association, Lee Seham, si era lamentato per la non squalifica da parte della NBA nei confronti del coach degli Atlanta Hawks – espulso nel match contro i Cavs per essere entrato in contatto con l’arbitro Ben Taylor – e più in generale aveva accusato la categoria degli allenatori di avere spesso e volentieri un atteggiamento intimidatorio sul campo con la terna arbitrale quando avvengono decisioni controverse.

La replica di Carlisle, in quanto portavoce di tutti i suoi 29 colleghi, non si è fatta attendere. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in una nota ufficiale della NBA Coaches Association.

L’associazione allenatori apprezza molto la relazione di collaborazione con i dirigenti della Lega e i nostri arbitri sul campo. Tuttavia la nostra associazione non si permetterebbe mai di fare pressioni per far sospendere un arbitro, oltretutto dopoché l’episodio in questione è stato visto, rivisto, esaminato nel dettaglio dalla NBA e definito come ” un contatto incidentale”, senza natura dolosa. Riteniamo quindi le parole del consigliere generale dell’associazione arbitri come un attacco verbale ingiustificato e imprudente, parole che non fanno onore alla dignità della categoria da lui rappresentata. I migliori interessi della nostra Lega sono molto distanti da quello che è sembrato essere un ovvio, dozzinale e fuorviato tentativo di scatenare una polemica su Twitter tanto esplosiva quanto inutile e di breve durata.

 

Una replica durissima quella di Carlisle, volta a tutelare la propria classe e respingendo al mittente gli affronti comportamentali generalizzati avanzati da Seham, la cui uscita è stata definita “comica” dal coach dei San Antonio Spurs, Gregg Popovich, tra i primi a schierarsi a favore del collega e amico Budenholzer.

La tensione tra arbitri e allenatori rimane altissima: come se non bastasse il botta e risposta tra Seham e Carlisle, ecco un ulteriore caso ad infiammare il clima già rovente. Ci ha pensato Jason Kidd, coach dei Bucks, a gettare benzina sul fuoco nel finale di quarto periodo nella sconfitta casalinga dei suoi contro i Sacramento Kings: dopo alcune proteste verbali per la mancata concessione di un timeout, l’allenatore di Milwaukee ha tentato di strappare la palla all’arbitro Zach Zarba, che non ci ha pensato due volte e ha espulso Kidd scatenando poi una reazione eccessiva dell’ex playmaker di Dallas e New York trattenuta a stento dai suoi giocatori che lo hanno portato a fatica negli spogliatoi.

Una serie di polemiche da una parte e dall’altra che non fanno bene all’NBA in generale e che non fanno altro che alimentare tensioni in campo e fuori controproducenti per tutti: allenatori, arbitri, giocatori, tifosi, addetti ai lavori, spettacolo. Urge una calmata in tutti i sensi per i protagonisti di questa infelice vicenda.

 

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