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Editoriali NBA

Appunti dal Playbook degli Spurs: la serie “Through” e alcune delle sue variazioni!

Gli Spurs, secondo quanto ritenuto da molti, sono universalmente riconosciuti come la squadra che gioca da più di un decennio un basket di eccelsa qualità, basato su un “sistema” che coinvolge i giocatori in maniera globale. Tutti sanno cosa fare, hanno chiari e semplici compiti da eseguire sia in fase offensiva che nella propria metà campo. Un meccanismo talmente ben oleato che alle volte (non sempre, a dire il vero) sembra essere in grado di risultare decisivo a prescindere dagli interpreti.

Già qualche tempo fa avevo analizzato alcune situazioni (clicca qui per l’articolo), cercando di mettere in mostra come, in realtà, buona parte dell’attacco Spurs sia dettato da semplici letture e non sia frutto di chissà quale arzigogolato schema disegnato da Popp.

Il playbook in casa San Antonio resta comunque tra i più “spessi” dell’NBA (il Beli non avrà avuto grosse difficoltà a conviverci, vista la precedente esperienza alla corte di Thibodeau) e uno dei più “efficaci” (si potrebbero intavolare infinite discussioni, ma spero con il virgolettato di aver dato chiaro sentore di quanto labile sia l’affermazione).

Di certo le serie di giochi sui quali si fondano le certezze dei texani sono di particolare interesse. Oggi volevo analizzarne una con l’ausilio di un fantastico video scovato navigando su Youtube. La cosiddetta serie Through. Eccola.

Il supporto delle immagini rende di gran lunga più semplice il compito di raccontare questo gioco, fondato su un’entrata fissa nel “flow” offensivo semplificabile con il semplice diagramma seguente.

Il play (1) che porta palla lungo una delle due corsie, scarica la palla alla guardia (2) e taglia “ad arco” (ossia passando alle spalle dei due difensori avversari sul perimetro) verso il lato opposto. Il (4) in punta riceve il passaggio dal (2) e ribalta il lato sul play che ha completato il taglio. Nel frattempo l’ala (3) va ad occupare lo spot sotto canestro lasciato libero dal (4).

Fermi tutti. 1, 2, 4, porta palla, taglia, passa. Capisco che dalla semplice “lettura” dell’immagine riportata di fianco tutto ciò può apparire più astruso di una complessa equazione matematica. Riavvolgiamo il nastro e sfruttiamo le immagini del video (per quello ero felice di averlo trovato, no?).

Prendiamo l’azione al minuto 00:20 (la qualità dei frame non è eccelsa, ma sarebbe stato davvero chieder troppo).

Il play (pallino rosso) occupa la corsia di destra e scarica la sfera nelle mani della guardia (pallino blu).

A questo punto l’ingresso nell’attacco prevede il taglio verso il lato debole del play (freccia rossa) con conseguente movimento dell’ala piccola verso il cuore dell’area (freccia verde) ed il passaggio in punta verso l’ala grande che arriva a rimorchio (freccia blu).

Per completarlo il play (rosso) riceve il ribaltamento da parte del 4 (viola), mentre i due giocatori sotto canestro (verde) leggono la difesa ed esplorano diverse opzioni per liberarsi al tiro.

Adesso è più chiaro? Spero di si. Andare a rivedere le fasi iniziali delle azioni dovrebbe chiarirvi definitivamente le idee.

Anche un osservatore non molto attento, però, avrà notato che i tiri ai quali si giunge non sono uguali, anzi. Quindi? Che razza di gioco è? Stiamo mettendo insieme “tipologie” di azioni che non c’entrano le une con le altre?

In realtà la forza di tali tipi di giocate sta proprio nella capacità di scelta dell’opzione migliore. Leggere la difesa e prendere ciò che viene concesso. Il “Through” è soltanto uno della decina di modi in cui gli Spurs possono decidere di iniziare l’attacco. Poi, da lì, è pura esecuzione. Siano di esempio le prime due situazioni presenti nel video.

Nella prima il play (rosso) aspetta di capire come si evolveranno le cose sotto le plance. L’ala piccola (verde) blocca mentre il lungo (blu) cerca spazio sulla linea di fondo.

Il blocco del 3 funziona (verde) e si crea un po’ di spazio per il lungo (blu) nei pressi del ferro.

A questo punto il play lascia partire la sfera lungo la linea di passaggio che si è creata (freccia rossa), il centro (blu) riceve semi indisturbato sotto canestro, mentre l’ala taglia in uscita (verde). Scrivere due.

Seconda possibile scelta, uscita dai blocchi.

In questo caso, sfera sempre dal play (rosso), ma l’ala forte dopo lo scarico non si ferma in punta, ma va a piazzare un blocco all’altezza della lunetta (verde).

Il centro (blu) lo sfrutta uscendo in taglio, il lavoro del bloccante è perfetto, palla data con i tempi giusti, c’è tanto spazio per il tiratore.

Stessa tipologia di “ingresso” nell’attacco, due conclusioni totalmente diverse (fortunatamente per gli Spurs entrambe dall’alto livello qualitativo).

Quelle che invece si identificano come delle vere e proprie “variazioni sul tema” studiate in allenamento, sono le situazioni presentate nella seconda metà del video. Through Tango, Through Mix Drew, Through Mix Drew Fan. Una la complicazione dell’altra. Cerchiamo di vederli (e “comprenderli”) in maniera rapida (altrimenti si diventa davvero troppo pesanti).

Minuto 00:40.

La prima variazione sta nel fatto che il play non taglia verso il mezzo angolo dalla parte opposta (la palla è in punta ed  il riquadro in rosso è vuoto), ma si muove verso l’angolo.

In realtà è pronto a correre sul doppio blocco (cerchietti blu) portatogli dai due giocatori sotto le plance. Parker è unico nel suo genere nel riuscire a farlo, il difensore ha totalmente perso contatto con il franco belga. Risultato: tiro piedi a terra da 5 metri in ritmo e in totale libertà.

Se il “Tango” è giocato per mandare alla conclusione il play, le altre due variazioni (Mix Drew/Mix drew fan) sono disegnate con l’intento di costruire un tiro per la guardia. L’ingresso è simile (ossia il play non occupa il mezzo angolo, ma corre sul doppio blocco, quello cioè appena visto), ma la soluzione giocata è differente. Minuto 01:12.

In alto il movimento del play (rosso) è lo stesso analizzato precedentemente. In realtà il set è giocato per la guardia (verde) che taglia verso il centro, verso la palla.

DHO. Dribble Hand Off. Passaggio consegnato. Chiamatelo come volete, con l’ala che subito dopo piazza il blocco.

I tempi sono quelli giusti, lo spazio per il tiro è tanto. “Danny Green, for threeee!”

La versione “fan” aggiunge, dopo il passaggio consegnato, un’ulteriore scambio tra il (2) e il (4), sfruttando il blocco del centro venuto fuori dall’area (ma la sostanza non cambia).

Tutto questo soltanto per lasciare “intravedere” (ripeto, è uno tra le decine di giochi del playbook Spurs) quale e quanto sia il lavoro che c’è dietro ad un “sistema” che funziona. Certo, se poi hai Parker che corre sui blocchi, Ginobili che smazza palloni con i tempi giusti e i Green e i Leonard (e i Belinelli) a riceverli diventa tutto molto più facile da eseguire.

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