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Editoriali NBA

Le 8 Trade che potevano essere ma che non vedremo mai

Non tutte le trade alla fine avvengono entro i termini, ma questo non significa che le squadre NBA non stiano cercando realmente di completarle. Il fatto è che una trade da sogno per una squadra potrebbe rivelarsi un incubo per un’altra, oppure alla fine una franchigia decide di non andare fino in fondo per non avvantaggiare una diretta concorrente della stessa division o della stessa conference. Di seguito vogliamo proporre alcune possibilità che al 99.9% non potranno concretizzarsi ma che realmente pensiamo possano essere state nella testa dei GM coinvolti.
1. Rajon Rondo per Paul Millsap e Alec Burks
I Celtics stanno dimostrando di essere più resistenti di quanto chiunque avrebbe potuto prevedere dopo l’infortunio di Rondo. Questo gruppo composto da parecchie stelle in rapido invecchiamento sta dimostrando di poter fare un’ultima corsa verso le Finali NBA, se solo potessero puntellare il loro roster impoverito. Millsap colmerebbe una lacuna importante e Burks darebbe loro più profondità. D’altro canto questa mossa metterebbe a rischio per i Jazz il raggiungimento della postseason quest’anno, ma metterebbe un All-Star nel loro roster e porterebbe benefici a lungo termine ben superiori del costo a breve termine.
2. Eric Gordon per Danny Granger
L’unico neo della formazione di partenza dei Pacers è la mancanza di una guardia tiratrice e l’acquisizione di Gordon riempirebbe questo gap con un talento di livello assoluto. Granger invece è diventato praticamente di troppo vista l’esplosione di George e i suoi guai fisici di quest’anno. Gordon inoltre ha fatto capire abbondantemente che non vuole più stare con gli Hornets e Granger rappresenta proprio il tipo di giocatore che potrebbe portare un po’ di stabilità e esperienza per un roster molto giovane e inesperto.
3. Dwight Howard per Lamar Odom e DeAndre Jordan
Il sogno di avere Howard a LA sta diventando un Dwightmare per i Lakers, soprattutto visto l’apparente scarso impegno del centro proveniente da Atlanta. E ancora peggio sarebbe vedere DH12 firmare per un’altra squadra alla fine di questa stagione, anche se, come dice Kobe, non sarebbe un gran problema.
Per queste ragioni e per avere in cambio qualcuno che ama Los Angeles e che si adatta maggiormente al gioco di D’Antoni, Odom e DeAndre Jordan potrebbero diventare una contropartita interessante per i gialloviola. Il primo infatti ha giocato il miglior basket della sua carriera in maglia gialloviola, il secondo ha delle doti di duttilità e corsa che si sposerebbero meglio con il gioco del coach. In tutto questo Paul e i Clippers sarebbero stracontenti di avere Howard nelle loro fila e diventerebbero favoriti per la vittoria della conference e del titolo.
4. Josh Smith e Zaza Pachulia per Nikola Pekovic, Derrick Williams e Brandon Roy
Gli Hawks potrebbero essere alla ricerca di scelte al draft in cambio di Smith, ma l’acquisizione di giovani talenti sarebbe ancora meglio e Pekovic è uno che vicino a Al Horford potrebbe essere veramente un’arma preziosa. Inoltre l’acquisizione di Williams è significativamente migliore rispetto a qualsiasi scelta del primo turno del draft.
I Timberwolves invece stanno cercando di dare solidità alla loro squdra piena di talento europeo ed è difficile trovare un giocatore più di talento di Smith. Pachulia inoltre sostituirebbe nella zona pitturata un po’ di quello lasciato scoperto da Pekovic. Smith al centro e Pachulia come back up da affiancare ai vari Rubio, Shved e Kirilenko sarebbero un bel vedere a Minnesota nella prossima stagione. Unica incognita le ginocchia di Roy, che appaiono sempre più gracili.
5. Danny Granger per Shawn Marion e Vince Carter
A volte una squadra è così vicina ad affermarsi che la mossa migliore è quello di scambiare il presente per un futuro migliore e seguirne il flusso. I Pacers sembrano proprio essere in questa situazione e Carter potrebbe dare almeno 24 minuti di gioco di alta qualità. Marion invece rappresenterebbe un sesto uomo di grande qualità ed esperienza. Per ciò che concerne Dallas invece, se solo Mark Cuban volesse, potrebbe affiancare un’altra stella a Dirk Nowitzki, una mossa che oggi pare non potersi perdere.
6. Carlos Boozer per Andrea Bargnani (e soldi)
Toronto sta cercando di vendere Bargnani da prima che si infortunasse e Bryan Colangelo non l’ha mai nascosto. Boozer rappresenterebbe aggiungere un giocatore veterano che, insieme a Gay e DeRozan, l’anno prossimo potrebbe veramente far puntare a buoni playoffs. L’unico lato negativo è che i Raptors entrerebbero in territorio di luxury tax.
I Bulls invece aggiungerebbero un tiratore coi fiochi e metterebbero in piedi un pick and roll temibilissimo fra il Mago e Rose. Inoltre si creerebbe anche un buon risparmio per il monte salari, cosa non certo da sottovalutare.
7. Kris Humphries e MarShon Brooks per Ersan Ilyasova e Drew Gooden
Il sogno di Brooklyn è Josh Smith, ma non tutti i sogni possono diventare realtà. Uno che potrebbe avverarsi sarebbe Ersan Ilyasova, un attaccante in grado di fornire punti senza rinunciare a nulla dal lato rimbalzi. Ilyasova infatti è un giocatore da doppia cifra ogni sera e farebbe salire di livello la franchigia newyorkese. Gooden sarebbe solo il prezzo da assumersi, con Humphries che farebbe la strada inversa.
8. Andrew Bynum per Josh Smith (e parti)
Quando Bynum è sano è considerato il secondo miglior centro della NBA, ma quest’anno ancora non ha mai giocato per gli ormai cronici problemi alle ginocchia. Se stesse bene non ci sarebbe cosa migliore di vederlo giocare accanto a Al Horford. Smith invece farebbe salire i 76ers di almeno due livelli, diventerebbero infatti in un solo colpo una delle squadre più atletiche di tutta la NBA, con un nuovo look e ancora più corsa.
Andrea Clementini

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