Primo Piano

NBA Mock Draft 2020

4) Chicago Bulls – Killian Hayes (PG/SG, Ratiopharm Ulm, International)

Il 2019-20 ci ha consegnato un Hayes pronto gradualmente a confrontarsi con nuovi palcoscenici: abbinato a centimetri e stazza ideali per il ruolo – 195 cm di altezza, 203 di apertura alare – il suo stile di gioco ad alto ritmo è davvero intrigante. La capacità di imporre cambi ritmo, con effetti a cascata sul flusso offensivo corale, deve però andare di pari passo con un lavoro su ball-handling e gestione dei possessi. Hayes ha parlato in videoconferenza in occasione della Combine con varie franchigie ma i Chicago Bulls potrebbero scegliere di affidargli lo spot di point-guard in una squadra che da tempo cerca certezze nel ruolo.

5) Cleveland Cavaliers – Deni Avdija (SF/PF, Maccabi Tel Aviv, International)

Il frame fisico rende Avdija estremamente versatile sulle due metà campo. In attacco può destreggiarsi in entrambi gli spot di ala, fungendo al bisogno anche da point-guard nominale o playmaker secondario, soprattutto in conduzione del contropiede dopo un rimbalzo, sfruttando l’eccellente visione di gioco. Giocatore dalla grande etica del lavoro e capace di far scattare la scintilla con un approccio energico che lui stesso non esita a definire “contagioso”, Avdija può senza dubbio togliersi soddisfazioni oltreoceano puntando a scalare progressivamente le gerarchie delle rotazioni, come fatto in alcuni frangenti della stagione di Eurolega.

6) Atlanta Hawks – Onyeka Okongwu  (PF/C,USC, Freshman)

Probabilmente il difensore più pronto del lotto: con le sue caratteristiche è abbastanza semplice immaginarlo come un giocatore in grado di guadagnarsi rapidamente i gradi di starter nella sua meta d’approdo e, chi lo sa, magari gli arrivando agli Hawks potreà comporre un tandem difensivo con Clint Capela che, sommato alla crescita di prospetti come Hunter e Reddish, potrebbe completamente cambiare la concezione collettiva che si ha di Atlanta nella metà campo difensiva.

7) Detroit Pistons – Obi Toppin (PF, Dayton, Sophomore)

Viste le sue peculiarità Toppin sembra essere indirizzato verso un utilizzo da stretch 4, gravitando sul perimetro per colpire da oltre l’arco, attaccare i close out utilizzando la propria rapidità e andare forte a rimbalzo offensivo. Ovviamente, come spesso accade, sarà il contesto a risultare decisivo per lo sviluppo di questo giocatore che potrebbe essere, nel suo inizio di carriera, più a suo agio in un sistema che gli dia un ruolo ben definito, magari in uscita dalla panchina. Per questo motivo potrebbe finire a Detroit, dove la partenza di Drummond e le condizioni fisiche precarie di Blake Griffin potrebbero aprirgli un minutaggio elevato.

8) New York Knicks – Isaac Okoro (SG/SF, Auburn, Freshman )

Da un punto di vista fisico, parliamo di un giocatore assolutamente pronto per l’NBA. I suoi 198 centimetri di altezza per 206 centimetri di wingspan sono materiale interessante, sopratutto se considerati al fianco della sua terrificante esplosività. Trattasi del più classico degli “slasher”, come vengono definiti oltreoceano, giocatori capaci di tagliare letteralmente in due le difese avversarie grazie alle loro doti atletiche e alla velocità del primo passo. Nonostante dei margini di miglioramento ancora molto ampi, molto probabilmente si sta parlando di un giocatore che si ritaglierà un ruolo da “comprimario di lusso” in un contesto offensivo dominato da altri giocatori.

9) Washington Wizards – Tyrese Haliburton (PG, Iowa State, Sophomore )

Tyrese Haliburton è una guardia versatile e dalle misure piuttosto interessanti – è alto 196 cm e ha un’apertura alare di 213 cm, che nei due anni con Iowa State ha messo in mostra ottime doti di playmaking e di decision-making. Un pass-first player, che fa del suo atletismo e del suo decision-making i suoi punti di forza. Questi due elementi, uniti a un playmaking davvero fuori dal comune per un ragazzo di 20 anni e a un’ottima efficacia in situazioni di catch-and-shoot, fanno dell’ormai ex Cyclones un giocatore perfetto per gli Wizards, sia qualora decidessero di cedere le proprie stelle e ripartire, sia nell’iniziale spot di primo back-up per le guardie titolari.

10) Phoenix Suns – Precious Achiuwa (PF, Memphis, Freshman)

Ciò che ruba immediatamente l’occhio dello stile di gioco di Achiuwa è la sua enorme energia: l’ormai ex numero 55 dei Tigers, infatti, gioca una pallacanestro ad altissimo voltaggio. Complici un atletismo terrificante e delle misure molto interessanti (220 cm di wingspan malgrado i “soli” 206 cm) Achiuwa sembra poter incarnare perfettamente il ruolo dell’ala dinamica che sempre più spesso va di moda nella NBA. Sono tantissime le cose da mettere a posto, a partire dal jumper, ma al contempo non è difficile immaginare che siano diverse le squadre di lottery pronte a dargli una chance. Magari proprio quei Suns che cercano di ampliare il potenziale nello spot di forward.

11) San Antonio Spurs – Devin Vassell (SG/SF, Florida State, Sophomore )

Gli aspetti migliori del gioco di Vassell sono tutti riconducibili alla più pura ed efficace definizione di 3&D: il prodotto di Florida State, infatti, dispone di istinti difensivi di primissimo livello, dimensioni fisiche davvero interessanti e una solidissima qualità nel tiro perimetrale. Caratteristiche pregevolissime che Vassell combina in maniera estremamente efficace. Con i suoi 2 metri di altezza e i suoi 213 cm di wingspan è un prospetto difensivo interessantissimo sugli esterni della lega: grazie alle sue mani rapide può essere un difensore sulla palla immediatamente spendibile al piano di sopra e grazie al suo eccellente dinamismo orizzontale può ben sposarsi con una lega nella quale il cambio sistematico è sempre più spesso sdoganato e incoraggiato.

12) Sacramento Kings – Patrick Williams (SF/PF, Florida State, Freshman)

203 cm di altezza per 100 kg abbondanti infatti fanno di lui il perfetto prototipo del giocatore moderno, polivalente e senza ruolo che oggi la lega più famosa del mondo ricerca sempre di più. Parlando di puro talento, Patrick Williams è sicuramente un legittimo candidato alle prime 10 posizioni del Draft NBA 2020. Se però teniamo conto dei numeri non del tutto esaltanti (anche se proporzionati ai soli 22 minuti di media giocati) e a tutti i dubbi legati alla sua incostanza, è più verosimile che venga chiamato poco dopo. E chi meglio dei Sacramento Kings, chiamati all’ennesimo cambio di rotta, per puntare su un talento così “boom or bust”?

13) New Orleans Pelicans – Aaron Nesmith  (SF, Vanderbilt, Sophomore)

Nel corso della sua esperienza collegiale Nesmith ha mostrato di poter essere più di un semplice tiratore e, con ogni probabilità, sarà proprio dallo sviluppo delle sue altre skills che passerà la sua capacità di superare lo status di semplice tiratore e imporsi come un giocatore dalle maggiori sfaccettature. Ciò che è certo è che sulle basi della sua pericolosità perimetrale Nesmith potrà cominciare a costruirsi le possibilità di una carriera da starter NBA: di certo non una brutta base di partenza.

14) Boston Celtics – Saddiq Bey (SF, Villanova, Sophomore )

Uno dei 3&D più intriganti del panorama collegiale: Bey sembra essere uno dei giocatori più NBA ready tra i prospetti di quest’anno, il che, nel giusto contesto, potrebbe garantirgli un buon ammontare di minuti utili per accumulare esperienza tra i professionisti e darci dentro con le specialità della casa. Un po’ di sano rodaggio non potrà che far bene a un ragazzo in uscita da un college che negli ultimi anni ha sfornato degli ottimi role player, posizione per la quale candida anche lo stesso Bey, che se tutto andrà per il verso giusto potrà rivelarsi un ottimo glue guy per chi deciderà di puntare le proprie fiches su di lui.

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Pubblicato da
Jacopo Gramegna

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