La tristezza di assistere al ritiro di un giocatore è sempre molto forte. Nel giro di 5 anni l’NBA ha perso in rapida successione leggende come Tim Duncan, Kevin Garnett, Dirk Nowitzki, Kobe Bryant, Dwyane Wade, Ginobili e Ray Allen. Sono solo alcuni dei nomi illustri che il basket è costretto, per gli anni che avanzano, a veder svanire dai parquet dei palazzetti.
Ancor più triste è però assistere al ritiro di giocatori che quel ritiro non lo volevano affatto, costretti da infortuni o da vicende personali a smettere più o meno definitivamente con la pallacanestro. C’è chi è tornato e ce l’ha fatta, chi è tornato e ha fallito, chi, ormai troppo lontano dai ritmi del gioco, non ha mai più ritrovato lo splendore di un tempo. Andiamo a scoprire coloro che hanno detto addio all’NBA davvero troppo presto.
10. Jamal Mashburn
Sei nella tua migliore stagione della tua carriera in NBA e tutto sembra perfetto: 21.6 punti di media in 82 partite giocate, convocazione all’All-Star Game, Giocatore del Mese a marzo e l’inserimento nell’All-NBA Third Team. Quella di Jamal Mashburn sembra una favola moderna, ma è destinata a trasformarsi in un incubo. Nel bel mezzo del suo prime la stagione 2002-03 sarà l’ultima giocata ad alti livelli poiché l’anno successivo si ritroverà a disputare appena 19 incontri per un infiammazione cronica al ginocchio destro.
Deciderà poi di saltare l’intera stagione 2004-05 per recuperare completamente dall’infortunio, sottoponendosi ad un intervento di microfrattura (lo stesso intervento a cui andarono incontro, tra i tanti, Jason Kidd, Tracy McGrady e Amar’e Stoudemire). Non riuscì mai a riprendersi (come talvolta accade in questo tipo di interventi) e, seppur scambiato da Memphis a Philadelphia, chiuse la sua carriera a soli 32 anni.
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Se guardiamo la carriera di Larry Bird forse ugualmente potremmo dire che se fosse stato integro qualche stagione in più l'avrebbe fatta....