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NBA Finals, Micheal Malone: “La chiave di tutto è la difesa”

Se non si difende, non si può pensare di vincere una partita di questo peso. La ricetta di coach Micheal Malone è chiara. Il concetto è ripetuto varie volte nella conferenza stampa a un giorno da gara 3 delle Finals. L’allenatore di Denver è sembrato calmo ma al contempo consapevole dei problemi difensivi in cui la sua squadra è incappata nell’ultimo quarto di gara 2. I toni duri usati in sala stampa subito dopo la sconfitta di due giorni fa non sembrano andati via del tutto.

2Non ho criticato nessuno a fine gara 2, sono stato semplicemente onesto. […] Ne ho parlato con i miei ragazzi dopo la partita e ho chiesto loro: perché abbiamo perso stasera? E mi hanno detto che non abbiamo giocato con abbastanza grinta, che non eravamo stati disciplinati.
Inizia tutto dalla difesa. Se difendiamo e prendiamo i rimbalzi, possiamo accelerare il nostro attacco. Solo nel secondo quarto di gara 2 abbiamo segnato 13 punti in situazioni di fast break. Ovviamente, come ho già detto, non potremo mai riuscirci nell’ultimo quarto se non difendiamo nessuno.”

Ma una batosta psicologica come la prima sconfitta subita in casa in tutti questi Playoff potrebbe anche fungere da lezione.

“È importante ricordarci che, anche se giochi in casa dove sei imbattuto, non puoi pensare che magicamente continui a vincere. Questo gruppo ha affrontato difficoltà per anni, e ne è sempre uscito egregiamente. Non ho il minimo dubbio che domani saremo molto più disciplinati e aggressivi per gli interi 48 minuti.”

Coach Malone si sofferma su varie statistiche, evidenziando il dominio di Miami nell’ultimo periodo. E ricalca sempre di più l’importanza della difesa, che permette a Denver di ripartire velocemente all’attacco e così cogliere meno preparati gli Heat. Poi svela il motivo per cui Denver ha faticato più del previsto contro i diversi tipi di difesa a zona schierati da Spoelstra.

“Mancanza di comunicazione e disciplina: questo è ciò che ho visto. Abbiamo sempre fatto bene contro la difesa a zona, ma se concedi un parziale di 15-2 agli avversari la partita cambia completamente. Noi vogliamo giocare velocemente, loro rallentare il ritmo. E se non riusciamo a frenare il loro attacco, Miami ne trae vantaggio perché ha più tempo per schierarsi nella sua zona 2-2-1 press. Stiamo giocando troppo lentamente per poterli mettere in difficoltà. Ci costringiamo a tiri allo scadere dei 24 secondi.”

 

 

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Pubblicato da
Filippo Riccardo di Chio

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