Primo Piano

Eterno Vince Carter

5. La “Dunk de la Mort” (2000)

Dopo lo Slam Dunk Contest del 2000, il pubblico NBA e non era ormai conscio delle capacità atletiche di Vince Carter, ma mai avrebbe immaginato quello che sarebbe successo alle Olimpiadi tenutesi a Sydney pochi mesi dopo. Team USA arrivò in fondo al torneo con relativa facilità, trovando in Finale la Francia. La partita vide un dominio piuttosto inequivocabile delle star statunitensi, fino al +15 nel corso del terzo quarto. Proprio sul 69 – 54, dopo un turnover Carter raccolse la palla e si involò verso il canestro in un 4 contro 1 in favore degli Stati Uniti. Davanti a VC si parò davanti Frederic Weis, centro francese di 218 centimetri.

Carterinvece di passare la palla dopo aver fermato il palleggio, in pochi istanti dovette semplicemente aver pensato di saltare, non curante dell’avversario, il quale rimase inerme facendosi così scavalcare dal giocatore di Team USA. Il risultato fu una delle schiacciate più spettacolari di sempre, che i media francesi chiamarono “le dunk de la mort”, la schiacciata della morte: emblematica è la reazione dei due commentatori francesi, che sebbene supportassero la propria nazionale in quella partita, non riuscirono a contenere esclamazioni increduli di fronte a quanto appena visto. Si può dire lo stesso del pubblico presente: in molti si alzarono in piedi con sguardi sorpresi da una schiacciata del genere, mai vista prima su un parquet olimpico.

Qualche tempo dopo, Air Canada avrebbe dichiarato ai media:

“Tutti hanno visto quella schiacciata, e mi hanno visto superare in salto quel ragazzo, ma nella mia testa non ne ero consapevole. Non sapevo di avergli saltato in testa. Io avevo in testa solo di rubare la palla, fare uno-due palleggi e saltare. E poi ho pensato che stavo saltando da troppo lontano, che mi sarei appeso e mi avrebbero preso per uno spot della Sprite. Dovevo superare l’ostacolo. Ero concentrato su quello… per me, mentalmente e internamente, dovevo riuscire a fare quella schiacciata. Ed infatti i festeggiamenti subito dopo con Kevin [Garnett, ndr] significavano quello: essere riuscito a schiacciare, perché pensavo di aver saltato troppo in là. E se vai a rivedere quel video, nella mia mente stava passando l’idea che avrei fallito quella schiacciata. Poi invece ho raggiunto il ferro e una volta atterrato i festeggiamenti con Kevin significavano quello. Lui festeggiava perché avevo saltato sopra la testa di un giocatore, io festeggiavo per essere riuscito a realizzare una schiacciata che non pensavo di fare. Solamente dopo la partita ho rivisto l’azione e realizzato cosa fosse successo”.

 

 

 

Talmente bella da meritare una gif

 

 

4. Schiacciata contro i Detroit Pistons (2002)

Altra posterizzazione fu quella ai danni di Ben Wallace in una partita in casa dei Detroit Pistons del 2002, nella quale Vinsanity diede ancora una volta dimostrazione delle sue doti atletiche, non curante dei difensori che cercano di contrastarlo.

Nell’azione, infatti, Carter parte in penetrazione verso l’area, battendo il suo diretto marcatore. I Pistons sono comunque ben posizionati in difesa, con tre giocatori nei pressi della propria area che appena si accorgono dell’errore di compagno cercano di chiudere il numero 15 dei Raptors. Vince Carter però anticipa tutti staccando piuttosto lontano dal canestro, a circa un metro dalla linea del tiro libero: il risultato è una schiacciata a una mano in faccia a Ben Wallace e che scavalca anche i tentativi di stoppata di due avversari.

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Pubblicato da
Andrea Capiluppi

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