Road To Draft

Road to NBA Draft 2019: prospetti al di là dei numeri

Mine vaganti

Dedric Lawson

Unico a salvarsi della stagione fallimentare dei Kansas Jayhawks: ha fatto un po di tutto, ha segnato (19.4), ha dominato a rimbalzo (10.3)  e ha cominciato a segnare da tre punti con maggiore continuità (39%), seppur tenendo ancora basso il numero di tentativi a partita. Ultimo ad arrendersi al Torneo con 25 punti di media, ma insufficienti a salvare la propria squadra contro l’affamatissima Auburn.

Il nativo di Memphis appare un perfetto incrocio tra i gemelli Morris, passati anche loro dalle parti di Lawrence: Piedi veloci come Marcus, ma con una maggiore predisposizioni a giocare spalle a canestro come Markieff. In questo momento Lawson è uscito dai Mock Draft nelle prime 60 posizioni, ma il 21 giugno è ancora tutto da vedere se il giocatore non riuscirà a strappare una chiamata.

 

Luka Samanic

Uno dei pochi giocatori europei in questo Draft, uno dei più poveri da questo punto di vista negli ultimi anni almeno considerano il numero quelli destinati ad una possibile chiamata. Ala di 208 cm, Samanic è in grado di fare un po’ tutto in un campo da basket, può giocare spalle a canestro, ha i piedi per attaccare il ferro e le mani per tirare da oltre l’arco; Il problema del giocatore dell’Olimpia Lubiana è che tra tutte queste cose non eccelle in nessuna, e sopratutto nel tiro da tre punti le percentuali in carriera non sono proprio dalla sua parte (30% scarso).

Molte delle attenzioni dovute al giocatore croato derivano da un ottimo europeo under 18 giocato con la sua nazionali nel 2018, chiuso ad oltre 17  punti di media 7 rimbalzi e il 40% abbondante da tre punti. Di sicuro i mezzi fisici e atletici sono interessanti, da vedere se il giocatore riuscirà ad avere lo spazio e la fiducia necessaria per crescere.

 

Eric Paschall

Si fosse dichiarato al termine della scorsa stagione, dopo il secondo titolo in 3 anni di Villanova, la risonanza intorno al suo nome sarebbe stata sicuramente diversa, ora, dopo un’annata deludente per i risultati di squadre in Pennsylvania, il nome di Paschall è finito un po’ in secondo piano, nonostante il lungo da New York abbia registrato una stagione con numeri interessantissimi: 16.5 punti, 6.1 rimbalzi e il 35% da tre.

Nonostante un grandissimo atletismo, il prodotto dei Wildcats è un lungo che predilige giocare lontano dal canestro (5.6 triple tentate a partita) e che non ha una grande capacità di intimidazione (0.5 stoppate a partita). Con una velocità di piedi da 5 (dovuta anche ai quasi 120kg) e un fisico da 4, il suo ambientamento in NBA sarà piuttosto complicato. Nonostante questo, e il fatto che sia un senior, Paschall continua ad essere dato nella colonna di destra del Mock Draft, con diverse squadre molto interessate alla sua capacità di far male da oltre l’arco

 

Louis King

Oregon è stata una delle piacevoli sorprese della stagione, lo doveva essere per la presenza di un giocatore come Bol Bol, costretto ai box per un infortunio, lo è stata per i risultati che è riuscita a raggiungere nonostante questa pesante assenza: vittoria schiacciante nel Torneo della Pac-12 contro Washington e semifinali dei Regional, con sconfitta in extremis, dopo essere anche passati avanti nel secondo tempo, contro i campioni di Virginia.

Chi ha preso in mano le redini dei Ducks  dopo l’infortunio di Bol è sicuramente Louis King, che dal nuovo hanno ha chiuso la stagione con 15 punti di media, 5.5 rimbalzi e il 40% da tre punti. Ad un tiro da tre punti ancora migliorabile, sopratutto per fluidità, il freshman dal New Jersey aggiunge una grandissima esplosività, che unita ai suoi 203 cm gli permette di finire al ferro con grande efficienza. Con una wingspan di 210 centimetri King è anche un ottimo difensore, sulla palla, ma in particolare sulle linee di passaggio. Il Mock Draft lo vede ora verso la metà del secondo giro.

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Pubblicato da
Francesco Grisanti

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