Road To Draft

Road to NBA Draft 2019: prospetti al di là dei numeri

Maledette ginocchia

Jontay Porter

Da un sesto uomo dell’anno ad un altro, spostandoci però questa volta nella SEC,la tipologia di giocatore è simile a quella appena descritta, un lungo completo, in grado di giocare sotto canestro (da cui è molto bravo a far uscire la palla verso i tiratori), ma di aprire con la stessa efficacia anche il campo colpendo da tre punti e passare eccellentemente la palla.

Meccanica di tira anche piuttosto rapida per essere un lungo

Inoltre, il fratello di Michael Porter Jr. dispone anche di un ottimo ball-handling che gli permette di condurre la transizione come playmaker secondario.

Cosa allora ha portato il prodotto della Nathan Hale High School dalla piena lotteria fino al secondo giro del Draft? Purtroppo la sfortuna. Infatti dopo essere stato elette come miglior sesto uomo della SEC e aver deciso, al contrario di suo fratello, di rimanere un’altra stagione a Missouri il giocatore si è infortunato per ben due volte al legamento crociato, la prima nell’ottobre 2018 in uno scrimmage contro Southern Illinois, infortunio che già lo avrebbe costretto a saltare tutta la stagione appena conclusa. Successivamente a marzo, durante la riabilitazione il nativo del Montana si è nuovamente infortunato allo stesso ginocchio, dovendo quindi ripartire da capo con il recupero.

Per questo motivo ora le sue quotazioni sono scese e alcune squadre sono dubbiose se investire la propria scelta su Jontay Porter; certo se il giocatore dovessero riprendersi totalmente da questo anno e mezzo i infortuni, scelto al secondo giro potrebbe rivelarsi un grande colpo per chi desidera fare questa scommessa.

 

Chuma Okeke

Anche qui non ci si fosse messo il destino di mezzo probabilmente staremo parlando di un giocatore da primo giro, per talento e mezzi atletici, ma purtroppo il giocatore della favola Auburn, arrivata ad un soffio dalla finale NCAA, si è lesionato il legamento del ginocchio durante le Sweet Sixten nell’esaltante vittoria contro North Carolina, chiusa tra l’altro con 20 punti e 11 rimbalzi. Al suo secondo anno nel college dell’Alabama (forse più famoso per i risultati nel football), è stato un terzo violino di lusso dietro ai più esperti Bryce Brown e Jared Harper, questo non gli ha impedito però di far vedere il suo potenziale: un ottimo tiro (dal mid-range e dalla distanza) sia dal palleggio che su scarico.

Sugli scarichi

Dal palleggio

Il tiro parte da un altezza notevole, visti i suoi 203 cm di altezza e i 214 di wingspan, inoltre anche la distanza NBA non sembra essere un problema per il giocatore.

Il nativo di Atlanta sembra trovarsi anche suo agio in post basso e in generale nei pressi del ferro dove può sfruttare la sua fisicità (104 kg); in stagione in situazione di post-up ha tirato con il 58%, risultando anche un ottimo passatore in questa situazione. Inoltre, ha tirato con il 62% in situazione di ricezione sotto canestro.

Quello in cui sicuramente Okeke può migliorare è la capacità di crearsi tiri dal palleggio, sopratutto migliorando il ball-handling che gli permetterebbe di arrivare al ferrocon maggiore continuità in NBA e la difesa. i miglioramenti statistici fatti per palle rubate (1.8) e stoppate (1.2) non deve fuorviare, il giocatore può sicuramente fare meglio sopratutto dal punto di vista dell attenzione che mette in quella metà campo.

Ovviamente la sua condizione fisica rimane un’incognita per diverse squadre NBA in fase di Draft e quasi sicuramente il giocatore entrerà in forma a stagione in corso, saltando tutta la parte di pre-season così importante per i rookie, sopratutto quelli non con un posto garantito. I Mock Draft lo danno verso l’inizio del primo giro, vedremo se ci sarà qualcuno disposto ad azzardare prima.

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Pubblicato da
Francesco Grisanti

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