In casa Golden State Warriors la parola sconfitta non è ammessa. Dopo le dichiarazioni di rivalsa rilasciate da Stephen Curry al termine di gara-4, anche Steve Kerr e Draymond Green si sono accodati al loro playmaker. Coach Kerr nel post-partita si è focalizzato sul cambio di umore della squadra che deve subito lasciare da parte l’amarezza della sconfitta appena arrivata per ripartire a mente libera. Gli Warriors sono formati da campioni e coach Kerr lo sa bene:
“Qualche anno fa ce l’abbiamo fatta, contro OKC. Dobbiamo cercare di vincere la prossima partita. Vincerne una, intanto. E poi vediamo. Stasera ci lecchiamo le ferite, ma domani andiamo a Toronto, e gara-5 per noi dev’essere una sfida, il test definitivo: non vediamo l’ora di giocarla, non siamo assolutamente scoraggiati. Sappiamo di potercela fare, sappiamo di poter vincere una partita lì: questa squadra è fatta di campioni, non si arriva in finale per cinque anni in fila se non si ha dentro qualcosa di speciale”.
Anche Draymond Green sulla scia del suo coach. L’ala grande di Golden State ha già vissuto un 3-1 a favore e un 3-1 a sfavore, per cui sa benissimo quali sensazioni stiano provando ora i Raptors e sa come, mentalmente, può arrivare un cambio di prestazione. La storia è a un passo:
“Sono stato dalla parte sbagliata di una rimonta del genere [quella subita dai Cavs in finale NBA, dopo aver guidato la serie 3-1, sempre nel 2016, ndr]: perché non potremmo fare la storia noi, stavolta? Dobbiamo continuare a giocare con orgoglio, con fiducia in chi siamo e in quello che possiamo fare. Dobbiamo tenere la testa alta, continuare a crederci, abbiamo già vinto tre partite in fila in passato, dobbiamo farlo anche ora. Ignorare quello che scrive la stampa, non guardare la tv, concentrarci solo sul compito che abbiamo davanti”.
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