1) JOE HAMMOND
JOE “THE DESTROYER” HAMMOND
Il giocatore che viene considerato il più grande streetball player di ogni epoca al pari di The Goat, è lui: Joe Hammond, il distruttore.
Una guardia meno atletica delle altre riportate in classifica ma decisamente più completa, sapeva infatti segnare in qualsiasi modo, contro chiunque, in attacco il suo unico obbiettivo era distruggerti.
La leggenda più celebre che gira intorno al giocatore sono quei 50 punti messi in faccia a the Doctor Julius Erving nel secondo tempo della finale del torneo al Rucker Park del 1970 (forse la partita più famosa nella storia dei playground degli USA).
Secondo molti la testimonianza non è molto attendibile e tra questi c’’è Doctor J, per altrettanti sì, ma in fondo perché rovinare una bella storia con la verità.
Attendibili e certi sono invece i 73 punti messi a referto nel 1977 nello stesso torneo, perché trasmessi in diretta dalla tv via cavo.
Joe segnava ancora prima che iniziassero a marcarlo, un buon tiro per lui poteva essere qualche passo dopo la linea di metà campo.
Talmente forte che Wilt Chamberlein, nel 1971, costrinse l’allora proprietario dei Lakers Jack Kent Cook ad offrirgli un contratto, Joe rifiutò senza pensarci troppo, con la marijuana e l’eroina infatti riusciva a guadagnare molto di più di quello che poteva offrirgli NBA.
Earl Manigult più anziano di Joe cercò di proteggerlo, di motivarlo a intraprendere una strada diversa da quella che aveva seguito The Goat, ma gli avvertimenti non vennero mai presi sul serio da Joe, e si vide costretto a passare parte della sua vita in carcere, dove diventò un vero e proprio idolo dei detenuti e dei secondini grazie alle sue gesta e al suo carisma.
Una volta uscito anche lui tentò di riscattarsi, ed ora è volontario in una organizzazione no profit sulla 125th strada.
La magia nera di Harlem (così veniva anche chiamato) è scomparsa, e forse l’unico giocatore che Joe abbia veramente mai distrutto nella sua carriera è se stesso.