Gli ultimi secondi dei tempi regolamentari di Gara 1 di queste NBA Finals saranno ricordati per l’incredibile errore di J.R. Smith che, dopo aver preso un rimbalzo a 4 secondi dalla sirena è corso fuori dalla linea di tre punti invece che provare il tiro della possibile vittoria.
Per questa sua scelta scriteriata, dettata da motivi ancora sconosciuti (c’è chi sostiene che lo abbia fatto perché pensava che i suoi fossero in vantaggio, chi invece, J.R. compreso, dice che l’idea era quella di aspettare un timeout che invece i Cavs non hanno chiamato), Smith ha subito attacchi da diversi fronti ed è solo oggi che ha parlato, raccontando di quanto sia difficile giocare in squadra con LeBron e con la pressione che ne deriva:
“C’è tantissima pressione. Non solo per me o per i miei compagni, ma semplicemente giocando nella sua stessa squadra. È contemporaneamente una benedizione, un dono, ma anche una maledizione. Giochi nella sua squadra e giochi con il miglior giocatore del mondo e assisti ad alcuni momenti storici e ne fai anche parte. Ma, dall’altra parta, se non aiuti quella persona a vincere, tutti ti guardano. Detto questo sono sollevato che tutto questo sia accaduto a me e non ad un mio compagno di squadra, non tutti avrebbero potuto gestire questa situazione.”
Forse è stata proprio questa pressione a condizionarlo e a portarlo a fare la scelta sbagliata nel momento decisivo della partita ma, nonostante ciò, Smith non ha perso il senso dell’umorismo:
“Lo dico a LeBron tutte le volte. Io ho la possibilità di giocare con lui e sono fortunato, ma anche lui lo è, perché ha modo di giocare insieme a me.”
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