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NBA, i 57 punti di Randle sfiorano il record di Carmelo Anthony, ma i Knicks cadono al MSG

Non è bastato un super Julius Randle ai New York Knicks, ieri notte. Malgrado i suoi 57 punti, la franchigia newyorkese si è dovuta arrendere, al Madison Square Garden, ai Minnesota Timberwolves (134-140).

Il dominio di Randle è apparso evidente nei primi tre quarti, dove ha fatto a fette la difesa dei Wolves con 52 punti (di cui 26 nel solo terzo quarto). Sfortunatamente i suoi compagni non erano altrettanto ispirati, visto che i Knicks si sono sempre ritrovati in svantaggio (anche di 17 punti).

Il n. 30, però, non è riuscito a replicare nel quarto e decisivo quarto, dove ha realizzato solo 5 punti. Ha chiuso la partita con 19-29 da due, 8-14 da tre e 11-13 ai liberi in 37 minuti, polverizzando il suo precedente career-high da 46 punti.

Dopo i primi tre quarti, in molti credevano che Randle sarebbe riuscito a eguagliare o addirittura superare i 62 punti di Carmelo Anthony del 24 gennaio 2014. Prestazione, contro gli allora Charlotte Bobcats, che tutt’oggi resiste come record franchigia e massimo di punti segnati al Madison Square Garden.

Per quanto riguarda il record franchigia, l’unico altro giocatore ad aver raggiunto i 60 punti è stato Bernard King nel 1984 (60 punti contro i New Jersey Nets nel giorno di natale). Rispetto ai punti segnati al MSG, invece, dopo Melo ci sono James Harden e Kobe Bryant (entrambi con 61 punti).

Randle, ai microfoni di ESPN, si è detto onorato di essere paragonato a due leggende dei Knicks come Anthony e King.

“Sono leggende del gioco. Pionieri che hanno gettato le basi per il futuro e mostrato la via a giocatori come me. Mi hanno insegnato come lottare e come indossare la canotta dei Knicks con onore.”

Nonostante un Randle incontenibile, però, ieri la squadra si è dimostrata incredibilmente morbida in difesa. I Timberwolves sono andati al ferro frequentemente e con facilità, e chiuso con un 61.4% dal campo.

Per non parlare del rimbalzo offensivo regalato a Taurean prince, che negli ultimi secondi ha inchiodato la schiacciata definitiva. Schiacciata che ha portato all’espulsione dello stesso Randle, il quale ha sbattuto la palla per terra dalla frustrazione e rivolto qualche parola all’arbitro.

Una frustrazione comprensibile, considerato l’incredibile impegno del n.30. Una performance che, in virtù del risultato finale, non può non apparire “sprecata”, come ha affermato coach Tom Thibodeau nel post-partita.

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Pubblicato da
Pier Paolo Polimeno

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