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NBA, Kevin Durant: “Charles Barkley? Tanto fenomenale da giocatore quanto irrispettoso da opinionista”

Kevin Durant, vittima prediletta di parecchi commenti espliciti partoriti negli anni da Charles Barkley, ha deciso a sua volta di esprimere il proprio parere sull’attuale opinionista di TNT operando anzitutto una precisazione di natura professionale. Secondo questo approccio, che evita volontariamente qualsiasi affronto personale, le due carriere, da giocatore prima e da giornalista poi, di Barkley non vanno sovrapposte per nessun motivo, così come non si devono confondere i parametri di giudizio dei rispettivi operati.

A tal proposito, ecco le dichiarazioni della stella dei Suns, rilasciate nel corso dell’ultimo episodio del podcast The ETCs:

“Nutro opinioni molto diverse, a dir la verità perfino contrastanti, su Charles Barkley. Ci tengo però a specificare che, non volendo in alcun modo esprimermi sulla persona, parlerò prima del Chuck giocatore, per concentrarmi sul Barkley giornalista solo in un secondo momento. Guardando ai suoi trascorsi da atleta professionista, non si hanno molti margini di critica; parliamo di una leggenda. Un giocatore moderno per gli anni Ottanta e Novanta, versatile, coraggioso e dannatamente atletico. Ora gioco per i Phoenix Suns, franchigia che Chuck trascinò in Finale nel 1993, e non posso non esaltare il suo contributo alla primissima crescita di questa organizzazione”.

Conclude KD:

“Diverso il discorso relativo al Barkley analista. Dal momento che la pallacanestro è materia opinabile, è giusto che ognuno, specie chi è pagato per farlo, sia libero di esprimere il proprio punto di vista. Tuttavia, egli non si limita ai giudizi di natura tecnica sul singolo giocatore. Preferisce piuttosto esibirsi con accanimento in una serie di insinuazioni sull’indole della persona. Non condivido affatto questo approccio, perché si rivela profondamente irrispettoso. Ricordo quando mi definì “pavido” ai tempi di Golden State oppure “egoista” lo scorso anno, per non parlare dei continui riferimenti al tradimento e alla mia presunta ingratitudine verso le ex squadre. Se poi il bersaglio sono io, le sue uscite irrispettose guadagnano un successo enorme. Quelle stesse uscite che, in un mondo meno invidioso, sarebbero subito condannate”.

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Pubblicato da
Alessandro Valz

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