Portland Trail Blazers

Damian Lillard duro sulla lega: “Non mi piace ciò che sta diventando la NBA”

Intervenuto in occasione dell’ultima puntata di “The Old Man and the Three”, celebre podcast dell’ex giocatore NBA J.J. Redick, Damian Lillard ha offerto una disamina riguardo l’evoluzione e la piega che sta prendendo la lega negli ultimi anni.

Il nativo di Oakland ha affermato di non amare particolarmente l’attuale struttura della NBA in cui la presenza dei veterani ha perso valore ed ai nuovi giocatori in uscita dal Draft vengono immediatamente consegnate le chiavi delle franchigie:

“Quando sono entrato nella lega, dovevi guadagnarti il ​​tuo spazio nella squadra. Non c’era nessun ‘oh, sei la sesta scelta del draft, è la tua squadra’. La più grande differenza è che ora non hai più la presenza da veterano. Non solo, ora stai dando loro le chiavi della franchigia. Non c’è nessuno lì per fargli sapere veramente ‘sei super talentuoso ma devi guadagnarti lo spazio’. Arrivano e tutto è semplicemente dato loro dall’inizio. Questo influenza come sono e il modo in cui giocano. Giocano per se stessi, giocano per le statistiche, pensano di essere LeBron James quando fanno un All-Star Game o ottengono un max contract. È diverso. La NBA in cui gioco ora non è l’NBA in cui sono entrato”.

Secondo Lillard proprio per questo motivo sta diventando sempre più difficile vincere nella lega e proseguendo nell’intervista risponde per l’appunto a chi continua a domandargli quando riuscirà a portare a casa un anello NBA:

“Sento di giocare per amore del gioco. Voglio la competizione, voglio sapere come ci si sente a vincere, voglio vedere i miei compagni di squadra fare bene. Non voglio parlare della mia situazione, ma stavo parlando dopo una partita una settimana fa, mi hanno chiesto ‘Dame, quando vincerai un anello?’, e io ero tipo ‘fratello, non ho bisogno di dimostrarvi che voglio vincere un anello, perché diavolo gioco? Non ho bisogno di dimostrarlo a tutti voi’. Capisco che giochiamo per vincere, tutti vogliamo vincere un titolo, non possiamo continuare a comportarci come se nulla fosse importante, come se il viaggio non avesse importanza, non possiamo continuare a farlo. Non so se potrò ancora giocare a lungo perché non mi piace ciò che la NBA sta diventando”.

Il fuoriclasse dei Portland Trail Blazers sta viaggiando a 32.3 punti, 4.7 rimbalzi e 7.3 assist di media a partita, cercando di aiutare la franchigia dell’Oregon a conquistare un posto ai Play-In.

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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