NBA, i New York Knicks fermano la striscia di quattro sconfitte consecutive: Cavs KO grazie ai 36 di Randle

I New York Knicks avevano bisogno di tornare a vincere e per farlo dovevano aggrapparsi al loro uomo migliore, che ha risposto presente. Pronti via e subito Julius Randle mette in chiaro le cose. 17 punti e 4 rimbalzi nel solo primo quarto per spianare la strada alla banda di coach Thibodeau. 34-27 il punteggio in favore dei Knicks dopo i primi 12 minuti di gioco.

Cleveland Cavaliers che cercano di rifarsi sotto e rosicchiano 5 punti ai Knicks, andando a riposo con il risultato di 53-51 in favore della franchigia della “Grande Mela”.

Nel terzo quarto Cleveland mette anche il naso avanti, ma viene respinta prontamente da un parziale dei Knicks che iniziano l’ultimo quarto in vantaggio di 5 punti.

Nel quarto finale i Knicks reggono e portano a casa la vittoria per 105-103.

La copertina è tutta per Julius Randle che chiude con 36 punti e 13 rimbalzi, aiutato da RJ Barrett e Jalen Brunson che, portano in dote rispettivamente 16 e 14 punti. New York che torna a vincere dopo quattro sconfitte consecutive.

Proprio sull’argomento si è espresso il coach dei Knickerbockers Tom Thibodeau:

“Questo è il punto, devi continuare a combattere e farlo nel modo giusto. A volte fallisci, ma poi devi trovare una via d’uscita.”

Per i Cleveland Cavaliers i migliori marcatori di serata sono Jarrett Allen – 24 punti e 12 rimbalzi – e Donovan Mitchell che chiude anch’esso con 24 punti aggiungendo 8 rimbalzi e 8 assist.

Mitchell che però nel finale ha sbagliato il layup del possibile pareggio grazie ad un ottima difesa di Isaiah Hartenstein.

Il giocatore ex Utah Jazz è apparso molto rammaricato a fine partita per l’errore commesso imputando un minimo di colpa anche al riacutizzarsi del problema all’inguine che lo aveva tenuto fuori nelle ultime tre partite:

“Sono salito per provare a schiacciare, entrambe le mie gambe erano strette e il mio inguine si è irrigidito.”

“Spida” continua:

“Mi sentivo abbastanza bene da tornare, e che gli ultimi 5 secondi di gioco siano andati così, mi fa davvero inc***are.  Ma è colpa mia, ho rovinato la partita al gruppo. È stata una scarsa esecuzione da parte mia. Avevamo preparato le azioni perfettamente, semplicemente non le ho eseguite. Ero frustrato per questo e ancor di più per il fatto di essere stato ferito. Spero che andrà tutto bene. […] Ho incasinato tutto.  Posso piangere quanto voglio sui fischi sugli ultimi possessi, devo solo essere più composto per il nostro gruppo. Ho perso una palla in layup, è colpa mia.  Ho lasciato la squadra alla fine della partita. Abbiamo giocato un’ottima partita fino a quel momento e io non ho fatto il mio lavoro.”

Non la pensa come lui Jarrett Allen che, ovviamente, cerca di smorzare gli animi colpevolizzando tutto il gruppo:

“Penso che sia l’emozione. Dice a se stesso: ‘Cosa avrei potuto fare di meglio? Avrei dovuto fare questo, avrei dovuto fare quello.’ Ma tutti avremmo dovuto fare qualcosa. La responsabilità non è solo sua. Non dirò che non ha fatto un casino, non ho intenzione di dire che non ho fatto un casino. Tutti abbiamo avuto un ruolo in questo.”

Commenta l’ultimo possesso anche l’autore dell’ottima difesa ai danni di Donovan Mitchell, Isaiah Hartenstein:

“Voglio dire, in un certo senso sapevo che avrebbe preso l’ultimo tiro e quindi ero pronto ad aiutare. Se scarica ad Allen è un canestro da 2 ed andiamo ai tempi supplementari, ma stavo solo cercando di difendere nel migliore dei modi e di non fare fallo allo stesso tempo.”

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Pubblicato da
Emanuele Perilli

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