Atlanta Hawks

NBA, Trae Young parla del nuovo regolamento: “Troppi falli non chiamati”

Il nuovo regolamento previsto dall’NBA e mirato a chiamare meno falli sui contatti, ha spiazzato parecchi giocatori. Nella sconfitta degli Atlanta Hawks della scorsa nottata contro i Wizards, ben 5 giocatori hanno ricevuto un fallo tecnico per proteste.

In particolare, Trae Young, da sempre uno dei giocatori più criticati per il suo modo di sfruttare il regolamento per guadagnare falli, ha commentato la sua esperienza con il nuovo sistema di regole adottato dalla lega.

“Non voglio finire per essere multato, ma quello che sta accadendo è frustrante. Ci sono un sacco di falli non chiamati. Stiamo giocando a pallacanestro e sembra che gli arbitri si stiano ancora abituando al regolamento, non lo so, è frustrante.”

Molte superstar hanno accusato questo cambio nel regolamento sin dall’esperienza ai Giochi Olimpici di Tokyo, dove il regolamento FIBA ha limitato moltissimi tali chiamate. Young ha tirato nel discorso anche altre superstar, tra cui James Harden, Devin Booker e Damian Lillard, parlando di come ciò abbia influenzato parecchi giocatori in negativo.

“Ho sentito James parlare del suo inizio negativo prendendosi le colpe, ma non parliamo di un giocatore o due. Basta guardare le partite. Damian Lillard non teneva 17 punti di media probabilmente dal suo anno da rookie. E altri ancora, penso a Book, sta tenendo solo 18 punti di media. Se un giocatore sta penetrando a canestro e gli si fa perdere l’equilibrio, è comunque fallo, che si usino le braccia o il corpo per ostacolare non conta.”

Se altri giocatori tra cui Kyle Kuzma si siano detti a favore del cambio del regolamento, altri non hanno preso bene alcune delle chiamate degli arbitri. Trae Young ha inoltre visto diminuire il numero dei suoi liberi a partita da 8.7 a 4.4.

“Fermarsi e cercare il contatto volontariamente, è un’altra cosa. Capisco che si siano volute limitare quelle chiamate, e sono totalmente a favore di ciò. Ma ci sono molti falli che non vengono fischiati e di questo passo alcuni ragazzi finiranno per farsi male. Soprattutto quando un giocatore più piccolo come me finisce per trovarsi contro uno inevitabilmente più grosso, non è giusto che possano usare molte armi per fermare l’azione.”

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Gabriele Russo

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