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NBA, le confessioni di James Wiseman

L’anno da rookie di James Wiseman non è stato semplice. In una stagione già complicata di per sé come la prima nella lega, il COVID e l’infortunio al menisco destro hanno reso ancora più difficile il suo anno d’esordio. La seconda scelta assoluta ha però fatto vedere diversi punti interessanti per il futuro. E oggi, per The Undefeated, ha registrato un video diario per raccontare le sue esperienze di quest’anno, iniziando dal primo “errore” da rookie con Klay Thompson:

“Penso che fosse la prima metà di stagione. Steph mi disse: ‘Rookie, io ti do queste fiches da poker ma devi proteggerle con la tua vita’. Ero in strada per prendere l’aereo e mi ero scordato le fiches. Cavolo, Klay mi ha fatto il cu-. Mi diceva: ‘Dannazione rookie, come hai fatto a dimenticarti le fiches!’. È stato il mio primo errore di sempre, perdere le fiches per il poker”

Tornando serio, Wiseman ha parlato anche delle difficoltà, fisiche ma anche e soprattutto psicologiche, affrontate dopo l’infortunio al menisco destro dello scorso 10 aprile:

“È stata dura, stavo davvero male. Posso dire che piangevo moltissimo. Si, è stato brutto. Mia madre mi ha dovuto dire che sarebbe andato tutto bene. Ho avuto un grande supporto in famiglia. Mentalmente, mi sento una persona molto forte, quindi ho affrontato tutto con naturalezza. Ma io amo la pallacanestro così tanto che non riuscivo ad accettare di non poter giocare con i miei compagni. Quello mi ha fatto molto male”

Ma quello che ha davvero aiutato Wiseman nel suo anno da rookie sono state le parole di Bob Myers, general manager dei Dubs. Quando Myers ha detto di non voler scambiare in alcun caso la seconda scelta assoluta, considerandolo un pezzo fondamentale, Wiseman ha avuto la sicurezza necessaria per dare il meglio di sé:

“Quando Bob ha chiarito ai giornalisti che non mi avrebbe scambiato, mi ha dato la tanta confidenza della quale avevo bisogno. Io sono già confidente, so di cosa sono capace. Ma il fatto che abbia detto quelle cose, mi ha dato la benzina per continuare e lavorare ancora più duramente”

 

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Pubblicato da
Carlo Giustozzi

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