Secondo la testimonianza di Shervin Pishevar, co-fondatore di Virgin Hyperloop, Kobe Bryant avrebbe voluto lasciare Nike, in modo tale da poter lanciare il proprio marchio di scarpe:
“Ho incontrato Kobe Bryant alla fine di dicembre 2019. Kobe non era contento di Nike e avrebbe lasciato il marchio nel 2020, se non fosse accaduta la tragedia. Stava per lanciare “Mamba”, un marchio di calzature di sua proprietà che lo avrebbe lanciato nel mondo degli affari con prospettive di ampio respiro. Aveva in mente qualcosa di rivoluzionario, anche perché Nike, a partire dal ritiro del giocatore, non aveva mai più mostrato grande impegno nella promozione della linea “Kobe”. Le vendite non segnalavano dati rassicuranti, probabilmente per una conscia trascuratezza della stessa azienda, che non accettò mai il fatto che Kobe avesse sempre curato in gelosa solitudine il design delle sue scarpe da giocatore.”
A quanto pare, l’ex giocatore dei Los Angeles Lakers avrebbe avuto intenzione di discostarsi totalmente dall’azienda dell’Oregon, per curare personalmente la sua iniziativa imprenditoriale. Seppur con le dovute differenze, nelle scorse settimane anche LeBron James aveva parlato della possibile nascita di un suo brand semi-autonomo, comunque legato a Nike, libero di poter mettere sotto contratto altri giocatori. Nonostante il nativo di Akron desiderasse introdurre nella propria scuderia Luka Doncic prima di chiunque altro, il progetto non è andato in porto con sufficiente prontezza e lo sloveno ha firmato con Jordan, lasciando intuire che l’effettivo lancio del marchio “The King” sarà preceduto da un’ancor lunga gestazione.
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