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Cosa succede se i giocatori decidono di non giocare a Orlando

Manca poco più di un mese alla ripartenza della NBA, ma tra i giocatori sembra esserci ancora grande confusione sulla volontà di tornare a giocare o meno. Come sappiamo, Irving è il ‘leader’ di coloro che non vogliono scendere in campo per poter affrontare in maniera adeguata le questioni che stanno attanagliando gli USA. Dall’altra parte invece, c’è chi difende la volontà di tornare sul parquet perché ha bisogno di monetizzare (vedere a riguardo le dichiarazioni di Ed Davis). Adam Silver, commissioner della NBA, ha quindi cercato di accontentare gli ‘insicuri’ dichiarando che avranno tempo fino al 24 giugno per comunicare alle proprie franchigie la loro volontà di non tornare a giocare. Cosa succede in questi casi? Nulla al giocatore sotto il profilo di eventuali sanzioni dalla lega, ma chiaramente lo stipendio si ridurrà. Ecco cosa può succedere:

  • I giocatori che decideranno di non tornare in campo non verranno colpiti da sanzioni da parte della lega, ma vedranno ridursi il proprio di stipendio di 1/92.6 (pari all’1.1%) per ogni partita saltata (fino ad un massimo di 14 partite).
  • Solo due categorie di giocatori che non torneranno a giocare saranno esenti dalla decurtazione salariale: “protected players” e “excused players”, ovvero i giocatori ritenuti ad alto rischio di complicanze da COVID-19 (il 25 giugno è il termine massimo per la comunicazione, su parere di medici esperti, a franchigia e NBPA).

Nel caso in cui, invece, il giocatore decidesse di partecipare alla ripartenza nella bolla di Orlando dovrà rispettare un regolamento chiaro e netto che prevede, inoltre, queste due indicazioni:

  • Chiunque dovesse lasciare il campus di Orlando senza un’autorizzazione sarà soggetto a: 10-14 giorni di quarantena, riduzione del salario per ogni partita saltata e test ottimizzati (profondi tamponi nasali).
  • All’interno del campus i giocatori potranno scegliere di indossare un dispositivo medico a forma di anello che monitorerebbe la temperatura, la respirazione e il ritmo cardiaco, in modo da fornire un’immediata diagnosi.

Inoltre, nel Walt Disney World Resort, la lega ha previsto una serie di servizi luxury per tutti i giocatori.

 

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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