Gli effetti della frattura tra la Cina e l’NBA si stanno iniziando a fare sentire anche tra gli spalti. È ciò che è accaduto nella notte durante la partita tra Washington Wizards e Guangzhou Loong Lions.
Subito dopo il termine dell’inno cinese, un tifoso ha iniziato a urlare “Liberta d’espressione! Libertà di parola! Honk Kong libera!”, venendo poi scortato all’esterno dalla sicurezza.
L’episodio si è poi ripetuto nel secondo quarto, quando altri tifosi hanno incitato alla protesta, lasciando poi i posti a sedere di propria spontanea volontà.
Qualche minuto dopo sono iniziate a sventolare bandiere in favore della liberazione del Tibet, altro paese da tempo in lotta con la Cina per la propria sovranità. La sicurezza ha provato a rimuovere gli striscioni e al rifiuto dei tifosi, li ha scortati fuori.
Gli Wizards hanno specificato meglio l’accaduto:
“Gli striscioni sono stati rimossi per la politica della Capitol One Arena riguardo banner, striscioni e bandiere”
Altri manifestanti si trovavano anche all’esterno dell’arena, indossando magliette a favore di Honk Kong.
Non è la prima volta che sul suolo americano si verificano episodi del genere: solo un giorno fa, nella sfida tra Phila e Guangzhou, dei tifosi erano stati allontanati per lo stesso motivo. I Sixers si sono giustificati essendo venuti a conoscenza della “cacciata” dei tifosi solo dopo che questa era già avvenuta, dando tutte le responsabilità dell’accaduto al Well Fargo Center. A sua volta, il personale dell’arena ha comunicato di aver avvertito per ben tre volte i manifestanti prima di espellerli.
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