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NBA, il brand Jordan dice addio a Kawhi Leonard

Un’annata NBA particolarmente difficile per Kawhi Leonard che dopo la turbolenta separazione dai San Antonio Spurs deve incassare un nuovo addio, quello del brand Jordan. A confermare la notizia ci ha pensato Nick DePaula di ESPN.com, il quale ha riportato come la Nike abbia interrotto ogni trattativa di rinnovo dopo che lo stesso neo giocatore dei Toronto Raptors ha rifiutato una estensione contrattuale da 22 milioni di dollari in 4 anni.

Kawhi Leonard, 27 anni, non sarà l’unico giocatore d’alto livello senza uno sponsor tecnico, ma è accompagnato da altri atleti come Joel Embiid, Andrew Wiggins, Gordon Hayward, DeMarcus Cousins e Isaiah Thomas. Tutti alla ricerca di un accordo con le principali aziende d’abbigliamento sportivo. Se Joel Embiid rappresenta forse l’unico giocatore che sposta dal punto di vista del marketing grazie alla sua massiccia presenza sui social network, il nome di Leonard è senza fuor dubbio la star nella lista di cui sopra. Il problema è però rappresentato dal suo carattere, spesso accompagnato da lunghi silenzi, che lo hanno anche portato all’addio da una delle franchigie NBA più rispettate: i San Antonio Spurs.

Difficile pensare che possa ricevere offerte superiori a quella presentata da Air Jordan (per la cronaca si trattava di circa 5,5 milioni di dollari all’anno). Come riporta Forbes.com solo 10 giocatori (attuali e non) guadagnavano, all’anno, più di lui: Michael Jordan (110 milioni di dollari), LeBron James (32 milioni di dollari), Kevin Durant (25 milioni di dollari) e Kobe Bryant (16 milioni) su tutti. I 5,5 milioni annuali di Air Jordan rappresentavano una cifra di tutto rispetto per Kawhi che avrebbe avuto la possibilità di pareggiare Paul George, anche lui fermo a 5,5 milioni di dollari l’anno con Nike.

 

Leggi anche:

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  • Allora non è il brand che ha lasciato a piedi Leonard, è Leonard che ha rifiutato di continuare, perché scrivete un titolo acchiappa click quando il contenuto dell'articolo dice il contrario?

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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