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NBA, Blazers: Lillard ha chiesto un meeting alla proprietà per parlare del futuro della squadra

Damian Lillard, ai Portland Trail Blazers dall’ingresso in NBA nel 2012, non si è spinto oltre le Semifinali di Conference (2014 e 2016). La point guard, ora 28enne, ha cifre carriera pazzesche: 23.1 punti, 4.1 rimbalzi e 6.6 assist di media, ma – anche per propri demeriti – non ha mai avuto attorno un sistema vincente. Ora Lillard, giunto nel prime della propria carriera, ha inevitabilmente nel mirino il Titolo NBA, cosa che non ha mancato di fare presente più volte alla stampa e al front office dei Blazers.

Nelle ultime ore l’esterno avrebbe chiesto un meeting all’owner del team – Paul Allen – con cui ha storicamente un rapporto molto stretto. Il potere contrattuale di Lillard è in ascesa, stante la nomina, giunta ieri, nel Primo Quintetto NBA per la stagione 2017-2018.

Di seguito i link agli approfondimenti:

All-NBA Teams 2018

All-Rookie Teams 2018

All-Defensive Teams 2018 

Lillard’s city

Lillard vorrebbe, secondo la ricostruzione dell’Oregonian, garanzie sull’immediato futuro dei Blazers, al momento bloccati nel limbo tra team di fascia alta NBA e vere contender. Portland è uscita 0-4 al Primo Turno dei Playoff 2018 contro i New Orleans Pelicans di Anthony Davis, bruciando immediatamente le proprie chance nella post-season dopo una stagione regolare da 49 vittorie e 33 sconfitte (record che è valso il terzo posto nell’affollatissima Western Conference, dietro solo alle due Finaliste di Conference).

La squadra dell’Oregon è parsa troppo legata al talento del proprio giocatore migliore: quando Lillard ha iniziato a girare in regular season i Blazers hanno seguito a ruota; quando Lillard è andato in difficoltà contro la super-fisica difesa dei Pelicans, Portland si è sciolta di conseguenza.

I Blazers 2017-2018 hanno avuto inoltre significativi problemi strutturali: il backcourt-duo Lillard+CJ McCollum è forse il secondo migliore della NBA in attacco – dietro a Steph Curry e Klay Thompson – ma contemporaneamente è tra i peggiori – se non il peggiore – in difesa. I comprimari – Aminu, Turner, Harkless, Davis, Nurkic, Napier – hanno tutti almeno una lacuna evidente nel proprio gioco (Aminu, Turner e Harkless il tiro, Davis la fase offensiva in generale, Nurkic la continuità ad alto livello, Napier il fisico).

Urgono quindi manovre significative sul mercato per dare più ordine a un roster caotico. Il monte salari dei Blazers, però, è intasatissimo (più di 100 milioni di dollari garantiti per la prossima stagione). Difficile si riescano a firmare free agent di spicco in estate. Il GM, Neil Olshey, dovrà essere bravo a intavolare trade efficaci. McCollum è in prima fila per una possibile cessione. La linea tracciata dal giocatore fulcro della squadra – Lillard – e dal proprietario Allen di certo verrà tenuta in grande considerazione. L’embrione dei Blazers del futuro potrebbe nascere già in queste ore.

 

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Elia Pasini

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