Stephen Curry, oggi 37enne, ha ribadito con chiarezza che il suo ritiro è ancora lontano. In una recente ospitata allo show 360 With Speedy di Complex, ha dichiarato senza mezzi termini: “Non sono minimamente vicino al ritiro” e ha aggiunto che ha sicuramente “ancora un po’ di anni davanti a sé”. Queste parole hanno fatto da eco alla conferma che è legato ai Golden State Warriors fino al 2027, visto che il suo contratto durerà fino al momento in cui avrà 39 anni.
Anche suo padre Dell Curry ha contribuito a dissipare i dubbi, affermando che nonostante le voci, Stephen resta motivato e desideroso di vincere ancora un titolo. Ha sottolineato che il suo stile di gioco rimane efficace anche in prossimità dei quaranta anni. Il contratto previsto è di 62,6 milioni di dollari per la stagione 2026–27, cifra che assicura una continuazione della sua carriera almeno fino a quel momento.
Le parole di Stephen Curry
Il giocatore ha spiegato che la propria decisione sarà guidata da una riflessione annuale centrata su due domande chiave:
“Posso ancora dominare come voglio? Posso giocare 30 minuti al mio stile? Non si tratta di statistiche o età, ma di sensazioni complessive di efficacia sul parquet.”
Un recente highlight sorprendente è stata la sua schiacciata dopo 6 anni, realizzata durante l’NBA Dunk Week del 26 luglio 2025: un momento celebrativo che ha confermato quanto sia ancora pienamente in forma e capace di stupire.
Dal punto di vista sportivo, Curry è tornato a dominare la lega: lo scorso anno ha chiuso con una media di circa 24.5 punti ad allacciata di scarpa e ha guidato l’NBA con 4.4 triple segnate a partita. È stato convocato come starter all’All-Star, per l’undicesima volta nella carriera. Inoltre, è stato incluso nella All-NBA Second Team 2024–25. Non solo basket: Curry si sta attrezzando per il futuro fuori dal campo, con interessi imprenditoriali e mediatici. Ha già fondato Thirty Ink e la società Unanimous Media, producendo documentari come Underrated.
In una recente intervista con CNBC, ha indicato il broadcasting come una possibile carriera post-NBA, ma con l’intenzione di valutare con pazienza e attenzione le opzioni disponibili, avendo come esempio Tom Brady.
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