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NBA, Steve Kerr sul game winner di Jordan Poole: “Non provavamo quella rimessa da mesi”

Nella partita più aspettata della notte NBA, i Golden State Warriors e i Memphis Grizzlies hanno dato vita a una sfida molto combattuta e decisa solo negli ultimi secondi. Le due squadre sono rimaste sempre appaiate, e solo il game winner di Jordan Poole ha regalato ai Dubs la vittoria. Curry ha dovuto lasciare il campo a poco più di un minuto dalla fine per espulsione, dopo aver lanciato il paradenti. A fine partita, l’head coach Steve Kerr ha voluto raccontare l’azione dietro la rimessa decisiva. Draymond Green ha chiamato l’azione, ma gli Warriors non la provavano da mesi in allenamento. Ma, secondo Kerr, un po’ di caos ha finito per facilitare i suoi:

“Draymond [Green] ha chiamato la rimessa, ma noi non la provavamo in allenamento da un paio di mesi. E’ stato un po’ ambizioso da parte sua, e in effetti non ci è riuscita esattamente come è disegnata perché non la provavamo da un po’. Ma alla fine è andata bene in questo modo, perché ha fatto un po’ di casino. Qualche volta, per le rimesse sotto canestro alcuni allenatori dicono ai propri giocatori di mettersi quasi in cerchio per dare la palla al primo libero. Ho visto allenatori disegnare rimesse del genere. Questa volta siamo stati disorganizzati noi, ma in qualche modo ci ha aiutato. Eravamo un po’ sparsi, e Jordan [Poole] ha fatto un ottimo taglio backdoor”

Steph Curry ha finito la partita con 34 punti, tirando 10/19 dal campo e 4/8 dall’arco. Steve Kerr ha però ripreso la sua stella, dicendo che non può commettere un errore grave che lo lascia fuori dal parquet nel momento decisivo. Jordan Poole ha invece messo a referto 21 punti, sette assist e cinque rimbalzi, con 8/14 di tiro dal campo.

 

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Pubblicato da
Carlo Giustozzi

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