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NBA, Mike Malone non si arrende: “0-3? Abbiamo già scritto la storia in passato”

Secondo turno terribile per i Denver Nuggets i quali nella notte hanno subito una nuova sconfitta in Gara 3 contro i Phoenix Suns, raggiungendo uno svantaggio di 0-3 nella serie. Eliminazione vicinissima per la compagine di coach Mike Malone che avrà bisogno di un miracolo per ribaltare la situazione. Queste le parole nel post-partita rilasciate dal capo allenatore dei Nuggets:

“Parlo per me stesso perché non posso parlare per nessun altro: l’ultima cosa che voglio vedere sono i Phoenix Suns che chiudono uno sweep sul nostro campo dopo Gara 4. Abbiamo avuto una stagione tremenda, tremenda. Ho già detto che quest’anno non si potrà giudicare una stagione dal risultato finale. Siamo arrivati ​​alle finali di Western Conference nella scorsa postseason e sappiamo che certe cose possono succedere. Possiamo anche non andare così lontani come abbiamo fatto un anno fa, ma l’unica cosa che non voglio è vederci uscire dopo il prossimo appuntamento. Spero che mostreremo agli avversari la nostra determinazione, la nostra voglia di sacrificio: dobbiamo costringere Phoenix ad allungare la serie.”

Come già accennato da Malone, Denver non è nuova a rimonte inusuali ai Playoff: solo un anno fa i Nuggets riuscirono a vincere ben due serie in cui si son ritrovati sotto 1-3:

“Per quanto riguarda il 3-0 – è vero – la storia non è dalla nostra parte. Ma sapete una cosa? Abbiamo riscritto la storia negli ultimi due anni. Quando siamo stati sotto 3-1 due volte l’anno scorso non si trattava mai di provare a vincere le altre tre partite, ma eravamo concentrati sul vincere la partita successiva, vincere il primo quarto, vincere il secondo… e questa deve essere la nostra mentalità.”

C’è solo una differenza dalla clamorosa ‘anima’ di Denver mostrata negli scorsi Playoff: l’assenza di Jamal Murray.

 

 

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  • Occhio che se Malone si accorge che lo avete chiamato Mike si arrabbia. In una delle partite della serie precedente ha ripreso una giornalista specificando che lui si chiama Michael. Poi si è scusato per il tono sgarbato, spiegando che era un po' nervoso. Passando alle cose più serie, peccato davvero per l'assenza di Murray, che ha lasciato tutto il peso della squadra sulle spalle di Jokic, che è l'Mvp della regular season ma non può fare tutto da solo.

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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