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NBA, Marco Belinelli: “Non si può rimanere in silenzio di fronte a certi fatti”

Pur essendo già terminata la sua stagione nella bolla, Marco Belinelli ha comunque fatto sentire la sua voce riguardo il recente boicottaggio dei Playoff NBA.

Il giocatore dei San Antonio Spurs infatti, nel corso di una lunga intervista con il Corriere della Sera, a cercato di lanciare un messaggio anche dall’altra parte dell’oceano sull’attuale periodo di proteste che sta dilaniando l’America ormai dallo scorso giugno.

Non si era mai visto nulla di simile in passato. Da qui è difficile da comprendere, ma la questione è davvero molto pesante. Vedendoli da vicino negli USA, capisci molto più chiaramente tante cose. Alcuni miei compagni mi hanno raccontato di episodi di cui sono stati protagonisti loro malgrado, solo a causa del colore della loro pelle. Essere una stella del basket in quelle occasioni non li ha aiutati. Ho capito che se sei afroamericano hai paura della polizia, è un’idea con la quali nasci. Noi bianchi non possiamo comprendere fino in fondo il loro stato d’animo. Chi non è nero non è in grado di comprendere davvero quello che hanno sofferto, sia in passato che oggi. 

Riguardo invece le posizioni offerte dall’associazione dei giocatori e le recenti proposte messe in atto, Marco Belinelli si è dichiarato completamente favorevole a qualsiasi progetto di promozione sociale.

Sono completamente d’accordo con la posizione espressa da Lebron James e Chris Paul, come tutti gli altri giocatori della lega del resto. Il razzismo non è un problema politico ma sociale e non possiamo coprirci gli occhi e far finta che non sia accaduto nulla. Un poliziotto che spara nel Wisconsin è anche un problema nostro non solo di quello Stato, e noi sportivi abbiamo il dovere di sfruttare il nostro peso anche in queste situazioni. Noi atleti dobbiamo essere i primi ad amplificare certe storture attraverso le nostre piattaforme.

 

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Pubblicato da
Lorenzo Garbarino

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