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NBA, Luka Doncic si rompe la canotta: “Ho giocato da schifo, sono arrabbiato”

Brutta sconfitta nella notte per i Dallas Mavericks che hanno ceduto nettamente di fronte ai Los Angeles Lakers di LeBron James. Partita quasi mai in discussione tra le due compagini già dal primo quarto quando il punteggio recitava 27-45 in favore dei gialloviola. Da lì in poi è stata tutta una gara in rincorsa per i texani e, soprattutto, per Luka Doncic.

Lo sloveno nel corso del match si è reso protagonista anche di un episodio curioso rompendosi la canotta dopo aver sbagliato un paio di tiri liberi nel corso del secondo parziale. Primo tempo in cui Doncic aveva inoltre già collezionato 5 palle perse e altrettanti liberi errati.

La stella dei Mavs, che ha comunque chiuso la partita con 25 punti + 10 rimbalzi + 7 assist (ma 6 pelle perse, ndr), si è presentato davanti ai microfoni dei giornalisti nel post partita, mostrando un muso lungo come lo si era visto in altre poche occasioni durante questo inizio, splendido, di stagione NBA:

“Ho giocato molto male. Mi sembrava di non saper giocare a basket. Devo migliorare – molto. Sono competitivo e, come ho detto, devo migliorare in molti punti. Molto meglio. So di poter migliorare. Ci sono molte cose che devo correggere. Ho 20 anni. Ho molte cose che posso fare meglio, posso imparare meglio. Quindi starò meglio.”

Anche Rick Carlisle nel post partita ha voluto commentare la prestazione di Luka:

“È un ragazzo che vuole vincere e si sente frustrato. Queste sono emozioni e sentimenti che riguardano il vincere e il perdere, e quindi capisco. Capisco. Sta vivendo molte cose quest’anno. Sta attraversando molte situazioni diverse – alcune prestazioni fenomenali e altre notti in cui le persone cercano di buttarlo giù, anche con qualche contatto fisico eccessivo. Sta imparando a gestire tutta questa roba, ma non è facile.”

Poi il coach di Dallas fa un paragone che rende l’idea della giovane età dello sloveno e del punto in cui si sta trovando già da ora:

“Sapete, quando avevo 20 anni io andavo ero un Rookie all’Università del Maine… e non sapevo se usare il mio orologio da polso o caricarlo. Questo ragazzo, invece, è un giocatore NBA al suo secondo anno, e parteciperà All-Star Game per la prima volta. Penso che dobbiamo capire che è ancora giovane, ed è già maturo oltre i suoi anni. Questo sia in termini di come vede il gioco, sia con le sue abilità e come può fare le cose sul parquet.”

Il messaggio è chiaro…

 

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Pubblicato da
Simone Ipprio

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