Golden State Warriors

NBA, Steve Kerr paragona Durant a Michael Jordan

La serie tra Warriors e Rockets è gia incandescente. Il primo atto è andato a Golden State che torna a vincere sul parquet di casa dopo due sconfitte consecutive, targate Los Angeles Clippers. Kevin Durant ha confermato la propria egemonia e non ha lasciato scampo ai suoi avversari.

Nel post gara, Steve Kerr ha scherzato in sala stampa:

“Chi mi ricorda? C’era un tizio di nome Michael ma al momento non ricordo il cognome. L’ultima settimana di Kevin è stata pazzesca. L’ho detto più volte: è il giocatore di pallacanestro più dotato sulla terra. E’ alto quasi 213 cm, palleggia, difende, sa passarla, tira da tre. E’ un talento incredibile. Dopo la sconfitta in gara 2 con i Clippers ha sentito l’esigenza di prendere la squadra per mano e l’ha fatto. Ci ha trascinato con sé”.

Durant è in un momento di grazia, uno dei migliori dell’intera carriera. Con i 35 punti di ieri ha una media superiore ai 40 punti nelle ultime cinque partite: di cui fanno parte i 45 di gara 5 al primo Round e i 50 messi a referto in gara 6 fatali per i Clippers.

Anche Draymond Green ha parlato del numero 35:

“E’ estremamente aggressivo. Quando gioca così non c’è nessuno in NBA e nel mondo che può fermarlo. E’ una fortuna per noi”.

Con l’inizio della post season Durant ha incrementato le sue percentuali realizzative. In stagione ha viaggiato con una media di 26 punti, 6.4 rimbalzi e 5.9 assist a partita. E come si suol dire, quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.

Lo dimostrano anche i tiri liberi, aumentati notevolmente in questi playoff. I difensori sono costretti a fare fallo su di lui e mandarlo in lunetta. In gara 1 la difesa dei Rockets ha fatto un buon lavoro in realtà sull’ex giocatore di Oklahoma City ma ,appena si creavano dei mismatch o semplicemente degli accoppiamenti favorevoli, Durantula puniva la difesa.

Parole al miele per KD anche da parte di Steph Curry:

“Gioca con una fiducia incredibile. Capisce cosa ci serve e nelle ultime cinque partite ha davvero alzato il livello del suo gioco”.

La scelta numero 2 al draft del 2007, dopo la partita ha affermato:

“Ho imparato molto come giocatore fino a questo momento, sento di riuscire a capire cosa accade su entrambi i lati del campo. Non guardo le statistiche ma mi concentro su ogni singolo possesso”.

Le parole dell’allenatore e del team sono inequivocabili. Durant infatti diventerà, verosimilmente, free agent in estate. Alla Oracle Arena faranno di tutto per trattenerlo ed hanno iniziato già da ora.

 

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Carmine Borgia

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