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NBA, gli Wizards commentano la prestazione monstre di Curry

I 51 punti con 11 triple segnate da Stephen Curry, in soli 31 minuti di gioco, risuonano ancora forte negli occhi dei fans di tutto il mondo. La prestazione del numero 30 è stata assolutamente incredibile: Steph ha segnato praticamente da qualsiasi distanza.

Dall’altra faccia della medaglia ci sono gli Washington Wizards, spettatori impotenti della partita di Curry. Fra i primi a commentarla c’è stato coach Scott Brooks:

“Non ho mai visto segnare alcuni tiri che lui ha fatto. È un giocatore speciale, uno scorer e un tiratore speciale. Prendeva tiri da 10-11 metri ed è difficile raddoppiare un giocatore così lontano da canestro. Li faceva sembrare dei layup. Mai vista una cosa del genere”

“Non c’era molto che potessimo fare. Erano tiri difficili. Steph lo fa sembrare come un videogioco, perchè quei tiri non sono normali. Stiamo vedendo un giocatore che ha segnato una generazione. Segna col 60% dei tiri che un coach penserebbe che siano brutti tiri”

Falli mancati

Bradley Beal ha provato ad analizzare la prestazione di Curry, offrendo nel post-partita un’ipotetica soluzione:

“Dovevamo fare fallo in continuazione, avremmo davvero dovuto farlo. Anche quando lo facevamo segnava, quindi non sono comunque certo che avrebbe funzionato”

Il ritmo di Curry

Anche il leader tecnico degli Wizards, John Wall, ha detto la sua:

“All’inizio ha segnato dei tiri difficili. Era colpa nostra che non comunicavamo bene sui cambi, ma alcuni erano tipo ‘se (Curry) è caldo, è caldo’. Ha fatto un gran lavoro di movimento, spaziature, prendendo molti tiri aperti. È entrato in ritmo segnando tiri difficili”

“Hanno KD, Klay, Draymond che fa un gran movimento senza palla, portando blocchi. Tutti provano ad imitare ciò che fanno loro, ma non hanno i giocatori per farlo. Per questo sono così tosti, per questo sono campioni da due anni. Quando Curry si accende lo trovano in transizione, lo liberano con degli ottimi blocchi, e allo stesso tempo è in grado di concludere al ferro”

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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