Il ritiro di Manu Ginobili, per quanto ci fosse già da giorni più di qualche indizio, lascia un vuoto difficilmente colmabile nel cuore degli appassionati NBA, tifosi Spurs e non solo. La lega perde un grande giocatore, una grande persona, che nei 16 anni di carriera in cui ha calcato i parquet di mezza America si è guadagnato il rispetto di chiunque, compagni ed avversari, con le vittorie, con la voglia di competere e prevalere a qualsiasi età, anche quando le gambe non erano più quelle dinamiti che gli permettevano di schiacciare sopra i migliori atleti del nuovo continente.
E così alla fine di questo viaggio, chiunque abbia condiviso qualcosa con il “Mascalzone Latino” – compagni, avversari (NBA, o FIBA), semplici ammiratori che ne hanno vissuto le emozioni – si è sentito in dovere di rendere omaggio alla carriera del nativo di Bahia Blanca.
Anche i più giovani, sintomo di come Ginobili sia stato fonte di ispirazione anche per i giocatori che si affacciavano nella lega.
I compagni di squadra, che hanno potuto toccare ancor più da vicino la grandezza di un giocatore che a San Antonio a segnato una dinastia.
Della Nazionale.
Il #GraciasManu arriva non solo dal mondo del basket ma anche da altri sport.
Infine il saluto di chi lo ha vissuto per una carriera intera, sia in NBA, sia quando dominava prima nel vecchio continente, vincendo, come sempre, tutto quello che si potesse vincere (campionato di Serie A ed Euroleague).
Ettore Messina che lo ha allenato alla Virtus Bologna prima del suo approdo in NBA e che dopo tante stagioni è tornato ad averlo come vice-allenatore dei San Antonio Spurs.
Marco Belinelli che lo ha avuto come compagno quando si affacciava per la prima volta nel basket nei suoi anni nelle giovanili delle Virtus, che poi ha condiviso con lui la gioia del titolo NBA nel 2014, e con cui sicuramente avrebbe voluto giocare ancora questa stagione dopo essere tornato alla corte di Gregg Popovich.
Nothing but respect,
hasta siempre Manu.
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