Kendrick Perkins, arrivato ai Cavs alla vigilia dei Playoff 2018, si è calato ben presto nel ruolo insolito – ma a lui congeniale – di allenatore-non-giocatore. Il 33enne ex Celtics ha portato in dote quella dose di esperienza, malizia e trash talking che nella post-season può sempre risultare utile, a maggior ragione per una squadra che da febbraio ha rivoltato il proprio roster come un calzino.
Già coinvolto in episodi analoghi nei turni precedenti, Perkins è tornato a far parlare di sé a seguito di un acceso scambio di battute con Steph Curry.
La questione è stata presto liquidata alla sua maniera con dichiarazioni chiare e concise al rilasciate al Boston Globe:
“Non so perché le persone continuino a scegliere il soggetto sbagliato con cui discutere. Potrebbero scegliere più saggiamente [imprecazione ndr.] piuttosto che mettersi contro di me. Non penso di essere la grana che cercano, dovrebbero sfidare qualcun altro. Io ero seduto in panchina e [Curry] è atterrato sulla mia gamba. Mi ha detto qualcosa tipo:
– ‘Che fai?’ […]
– ‘Cosa intendi dire? Sono qui seduto’.”
Perkins-cam, telecamera fissa per Gara 3? ESPN, pensaci.
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