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2018 NBA Awards: il 25 giugno verranno annunciati i premi individuali

Sono stati annunciati le date e i candidati per per i premi individuali. La cerimonia per i 2018 NBA Awards (Most Valuable Player, Most Improved Player, Sixth Man, Defensive Player, Rookie and Coach of the Year) si terrà il 25 giugno in diretta su TNT.

Uno degli argomenti che hanno fatto discutere di più il mondo NBA in questa stagione, è sicuramente il futuro Rookie of the Year.

La corsa verso tale titolo, infatti, è senza dubbio contesa tra 2 straordinari giocatori: il tanto atteso Ben Simmons (Philadelphia 76ers) e l’esplosivo Donovan Mitchell (Utah Jazz).

Simmons, prima scelta assoluta al Draft 2016, nella sua prima vera stagione nella lega, ha ottenuto delle medie da vero leader: 15.8 punti, 8.2 assist e 8.1 rimbalzi in 33.7 minuti a partita. Inoltre, il rookie dei 76ers ha superato Magic Johnson per triple doppie conquistate al primo anno in NBA ed è secondo solo a Oscar Robertson.

Mithell, invece, ha raggiunto i 20.5 punti di media, con 3.7 rimbalzi e 3.7 assist in 33.4 minuti sul parquet. Con 186 triple in stagione, inoltre, il 21enne dei Jazz ha stabilito il nuovo record NBA di canestri da lunga distanza nella stagione da esordiente, superando i 185 di Damian Lillard e i 166 di Steph Curry.

In questa stagione, però, sono stati numerosissimi i rookie a lasciare il segno. Oltre ai due primi della classe, infatti, giocatori come Jayson Tatum, Lauri Markkanen, Lonzo Ball e Kyle Kuzma hanno avuto un grande impatto nella lega e potrebbero tranquillamente essere considerati in corsa per il titolo di ROY.

Per quanto riguarda il premo di MVP, invece, la gara è (un po’) più aperta e vede come principali contendenti “il barba” James Harden, il 4 volte MVP LeBron James e “The Brow” Anthony Davis.

La stella degli Houston Rockets è arrivata al secondo posto nelle votazioni per l’MVP sia nel 2015 (vinto da Curry) che nel 2017 (Westbrook), ma in questo momento è considerato il favorito. Grazie ai suoi 30.4 (career-high) punti, 8.8 assist e 5.4 rimbalzi di media, Harden ha guidato i suoi Rockets in una straordinaria stagione da 65 vittorie e 17 sconfitte (e il primo posto nella Western Conference).

The King LeBron James, invece, non è riuscito a trascinare i suoi Cavs nella top 3 della Eastern Conference, e Cleveland ha chiuso al quarto posto con il record di 50-32. James, però, nonostante la difficile stagione per la sua squadra, è riuscito a giocare per la prima volta da quando è nella lega tutte e 82 le partite di regular season. Ha chiuso, inoltre, il suo 15esimo anno in NBA con delle medie straordinarie per chiunque, ma incredibili a 33 anni: 27.5 punti, 9.1 assist e 8.6 rimbalzi in 36.9 minuti a partita.

LeBron, però, non è stato l’unico a dover affrontare una situazione difficile con la propria squadra. Anthony Davis, infatti, è riuscito a portare i suoi New Orleans Pelicans ai Playoff, ottenendo la quinta posizione nella Western Conference, nonostante il terribile infortunio di DeMarcus Cousins a gennaio. “The Brow” ha dimostrato la propria solidità nei due lati del campo e la propria leadership di fronte all’assenza di Boogie. Davis ha concluso la regular season con 28.1 punti (35.0 a febbraio, 28.1 a marzo e 28.3 ad aprile), 11.1 rimbalzi (13.0/11.0/11.2) e 2.6 stoppate (2.2/3.7/3.5) di media a partita.

 

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Pubblicato da
Elena Zoppè

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