(13-23) Brooklyn Nets 105-108 Boston Celtics (30-10)
Prima di un paio di liberi di Kyrie Irving con 7,7 secondi sul cronometro, Boston non è proprio riuscita a mettere a dormire degli indomiti Brooklyn Nets.
“Hanno giocato estremamente duro per 48 minuti. Dovevamo dare loro battaglia su ogni singolo possesso”
ha affermato l’ex Cleveland nel post-partita. É la terza vittoria di fila per i Celtics, che in vista della partita a Londra contro Philadelphia hanno già giocato la loro 40esima partita stagionale (nessun’altra squadra arriva a quota 39). Al solito decisivo Kyrie Irving: 28 punti con 8 rimbalzi, 4 palle perse e 2 assist. Aron Baynes e Al Horford collezionano 10 rimbalzi a testa, il dominicano mette da parte anche 10 punti e 5 assist. Rientrato dopo varie partite ai box, anche Jaylen Brown fornisce una solida prova da 13 punti. Efficiente ma ancor più quieto del solito Jayson Tatum: 9 punti con 7 tiri, mentre Terry Rozier e Marcus Morris combinano per 29 punti dalla panchina. Boston sfiora il 50% dal campo e tiene gli avversari al 30,6% dall’arco: così le 8 palle perse in più pesano meno.
Per gli ospiti il miglior marcatore è un Rondae Hollis-Jefferson sugli scudi: 22 punti e 12 rimbalzi. Vanno in doppia cifra anche DeMarre Carroll, Spencer Dinwiddie ed Allen Crabbe, ma il quintetto base tira 23 su 61 dal campo: troppo poco. Brooklyn è stata tenuta in partita da due splendide partite di Caris LeVert (16 punti, 7 assist, 6 rimbalzi e 2 rubate) e Quincy Acy (14 punti e 4 rimbalzi) dalla panchina. Non è stato tuttavia sufficiente per evitare l’ottava sconfitta nelle ultime dieci partite.
Solo altre due volte nella propria storia i Celtics avevo raggiunto quota 30 vittorie prima di gennaio. Il 2018 di Boston si aprirà con l’arrivo in città dei Cleveland Cavaliers, prima volta al Garden di Isaiah Thomas dopo la famosa trade estiva.
(13-25) Dallas Mavericks 116-113 Oklahoma City Thunder (20-17)
Dallas non si ferma più! Quarta vittoria di fila per i ragazzi di coach Carlisle che sbancano la Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City contro ogni pronostico. Nonostante le abbia prese da Russell Westbrook per tutta la partita, Dennis Smith Jr. segna 11 punti negli ultimi 99 secondi di partita, tra cui due triple consecutive (la seconda tabellata – ehm) vanificando così la 12esima tripla-doppia di The Brodie.
Il ragazzino terribile da North Carolina State mette assieme 19 punti con 6 assist e 4 rimbalzi; si prende elogi del coach e dei compagni. Harrison Barnes è il miglior marcatore dei suoi: 24 punti con 15 tiri senza mai andare in lunetta. Nowitzki è l’unico altro membro del quintetto base a superare quota 10: 13 i punti del tedesco, 1 su 4 dall’arco. Fondamentali per i Mavs i 44 punti prodotti dalla panchina e le sole 7 palle perse. Da segnalare un JJ Barea da doppia-doppia (12 punti, 11 assist e 7 rimbalzi) e i 17 combinati di Salah Mejri e Yogi Ferrell.
É solo la seconda sconfitta nell’ultimo giorno dell’anno per gli Oklahoma City Thunder, che da quando hanno rilevato i Seattle Supersonics sono 8-2 il 31 dicembre. La 91esima tripla-doppia della carriera di RW0 (38 punti, 15 rimbalzi, 11 assist in 38 minuti) è da accompagnare ad un doloroso 0 su 4 dall’arco. In una serata in cui sia Carmelo Anthony che Paul George segnano 20+ punti, Russ si è preso 28 tiri. Se i big three si sono presi un totale di 55 tiri, il resto della squadra si è fermato a 44. Produttivi, dicevamo, Melo e PG13: 21 e 25 punti. 10 e 8 rimbalzi per Steven Adams, ma sono solo 19 i punti prodotti dalla panchina, tallone d’Achille dei Thunder. In attesa della magia di Presti alla trade deadline e in assenza di Andre Roberson (al suo posto in quintetto è partito Josh Huestis), le second unit dei Thunder sanguinano punti.
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Lou Williams è uno dei giocatori più sottovalutati della lega, a mio avviso potrebbe tranquillamente giocare da titolare in diverse franchigie, per ora, suo il 6th MOY.