Cleveland Cavaliers

David Griffin, consiglio da ex:” Irving via? Meglio per tutti. Lui ha avuto coraggio”

In casa Cleveland Cavaliers il passaggio di consegne a livello dirigenziale tra David GriffinKoby Altman si è concretizzato in un momento davvero delicato. La richiesta di trade da parte di Kyrie Irving — per alcuni una sorpresa, per altri no— ha scosso l’ambiente.

Sollevato da responsabilità a livello decisionale, dopo il passo indietro dello scorso 19 giugno per “differenza di vedute con il proprietario sul futuro della franchigia”, Griffin è intervenuto nel corso della trasmissione “The Jump” su ESPN ed è tornato a parlare del Kyrie-gate.

[Il giocatore] Ha gestito la situazione nel modo corretto. È andato [dal proprietario della squadra] Dan Gilbert e gli ha detto che sarebbe più felice da un’altra parte.
La cosa peggiore che avrebbe potuto fare sarebbe stata mostrarsi all-in mentre affondava la nave da dentro. La maggior parte delle persone non ha il coraggio di fare ciò che ha fatto lui. Questa non è gioventù e ignoranza. Si tratta di avere un po’ più coraggio di quanto la gente non gli riconosca.

L’attuale contratto che lega Irving ai Cavs fu firmato nelle prime ore della Free Agency 2014, due settimane prima della fatidica Decision 2.0 da parte di LeBron James. Tale cambio di scenario così repentino ha avuto un impatto non calcolabile su Cleveland e, inevitabilmente, anche su Irving. Griffin, in carica all’epoca, la vede così:

All’improvviso, LeBron ha fatto ritorno a Cleveland  e dunque gli era stata venduta una situazione diversa da quella in cui si trova attualmente. Ha lavorato molto bene e vi ha vinto un titolo.
Mi sembra che lui stia cercando la situazione adatta per fare il prossimo passo nella sua carriera. Penso sia un ragazzo che vuole sapere qual è il suo potenziale. LeBron è un’ombra pesante su tutta l’organizzazione. Si tratta di un’ombra in gran parte molto positiva. Per esempio, sai che [la gente] si aspetta che tu vinca il Titolo.
Tuttavia, così facendo, un giocatore come Kyrie non può testare i propri limiti e valutare quali siano le sue potenzialità reali.

RIMPIANTO 

Non hanno imparato a vincere insieme. Non è che Irving non volesse portare il fardello, probabilmente non si aspettava che toccasse a lui. […] Avremmo dovuto fare un lavoro migliore nel calibrare il tutto e far capire ai giocatori che, quando LeBron è fuori dal campo, l’opportunità è per loro.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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