Calderón, tagliato ma felice

Come si fa ad essere felici dopo essere stati tagliati dopo nemmeno due ore dalla firma del contratto con una delle squadre più accreditate ad alzare il Larry O’Brien Trophy? “Non si può” risponderebbero in molti. Risposta sbagliata. José Calderón infatti, ha ben 415mila motivi per non essere dispiaciuto, tanti quanti il valore della sua buonuscita.

Ma facciamo un po’ di ordine, in quella che per il Playmaker spagnolo non è stata proprio una stagione “normale”.

Approdato ai Lakers i primi giorni di Luglio, via Chicago, dove era arrivato pochi giorni prima come parte di una trade, dai Knicks, in gialloviola non riesce a rendere quanto Coach Luke Walton si attendeva da un giocatore con il suo curriculum e con le sue qualità. Il Front Office Lakers decide dunque di tagliarlo, per dare più minuti ai giovani del loro roster e per ottenere chance maggiori di ottenere una chiamata, più vicina possibile alle prime tre, al prossimo Draft.

Questo accadeva il 27 Febbraio. Nonostante la sua prima parte di stagione molto opaca, una volta diventato free agent, numerose squadre bussano alla porta dello spagnolo. In prima fila ci sono i Golden State Warriors che, memori di quanto accaduto la scorsa stagione con Curry, sono in cerca di un Playmaker che possa dare minuti di riposo alla loro stella. La mossa ha una sua logica, sia perché Calderón, come detto, è un veterano, sia perché è un tiratore da tre affidabilissimo, il che nella Baia non è fattore secondario.

I Campioni della Western Conference sono talmente decisi che raggiungono, il 28 Febbraio, con l’ex Raptors, un accordo verbale, prima che si scopra l’entità dell’infortunio, occorso a Kevin Durant nella partita contro gli Wizards. Il bollettino medico dell’ex OKC parla di 4 settimane di stop, molto meno del previsto, ma la dirigenza Warriors, per far si che il suo numero 35 possa recuperare con calma in vista dei Playoffs, decide di tagliare Calderón (messo comunque sotto contratto per non venir meno alla parola data), dandogli 415mila dollari di buonuscita e mettendo sotto contratto Matt Barnes.

Niente (probabile) Finale NBA dunque per il Playmaker spagnolo, che però potrà consolarsi magari in vacanza, spiegandoci anche, supportato da 415mila buoni motivi, che non è proprio un dramma essere tagliati, meno di due ore dopo aver firmato il contratto, da una delle franchigie favorite per la vittoria del titolo.

LEGGI ANCHE: UFFICIALE, Matt Barnes torna ai Golden State Warriors

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Pubblicato da
Gherardo Dardanelli

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