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Meno scontata era la votazione per il miglior rookie dell’anno, con Karl-Antony Towns e Kristaps Porzingis a giocarsi la vittoria, ma alla fine è stata la scelta #1 dei Timberwolves a spuntarla sul rivale lettone. Il prodotto di Kentucky sta vivendo certamente una stagione importante, innanzitutto dal punto di vista numerico: 16.5 punti a partita per lui (meglio, tra i giocatori al primo anno, solo Jahili Okafor con 17.3) conditi da 9.8 rimbalzi, 1.4 assist e 1.8 stoppate, ma soprattutto medie di tutto rispetto in quanto a tiri dal campo (54%) e persino dalla linea dei tre punti (38%). Ma oltre ai freddi numeri, le buone impressioni su Towns sono dovute al suo miglioramento costante, partita dopo partita, e alla sua capacità di assorbire come una spugna i suggerimenti che gli vengono da ogni parte per migliorarsi (e avendo un maestro come Kevin Garnett dalla sua parte non può che essere un aspetto positivo). In poco più di metà stagione Towns ha ampiamente dimostrato di poter essere uno dei protagonisti della NBA del futuro e di avere margini di crescita ampissimi.