Curiosità

I giocatori più veloci a raggiungere i 20.000 punti in NBA

In una NBA che prepara il terreno a un consistente ricambio generazionale i record di precocità o rapidità – nel raggiungimento di questa o quella pietra miliare – stanno prendendo sempre più spazio nel racconto delle gesta sportive. Se poi si parla di punti segnati, la statistica più evidente agli occhi anche dei tifosi meno attenti, i giocatori capaci di raggiungere e superare una determinata soglia si fregiano del dato con orgoglio ancor superiore. Da Bob Pettit a Steph Curry, sono ad oggi 50 i giocatori che in carriera hanno mandato a referto almeno 20.000 punti NBA. Chi è stato però il più veloce a tagliare il traguardo, guardando alle partite giocate?  Scopriamolo assieme

I giocatori più veloci a raggiungere i 20.000 punti NBA | Classifica top 10 ogni epoca

10. Kevin Durant

Quattro volte ‘capocannoniere’ NBA per media punti stagionale tra il 2010 e il 2014, KD ha scalato rapidamente le classifiche NBA. Il muro dei 20.000 punti venne abbattuto il 10 gennaio 2018, alla partita numero 737 della sua carriera. Durant occupa dunque il decimo posto tra i giocatori più veloci a raggiungere la quota e apre la nostra rassegna. Ad oggi la sua scoring average (27.18) è la migliore tra gli atleti in attività.

9. Shaquille O’Neal

Dominante come Shaq è una similitudine che abbiamo visto più volte in questi anni accostata a giovani in rampa di lancio. O’Neal, padrone del pitturato, raggiunse quota 20.000 punti in un derby californiano contro i Sacramento Kings nel marzo 2003. All’epoca da poco trentunenne, l’allora centro dei Lakers divenne il quinto più giovane a passare la simbolica soglia dopo Wilt Chamberlain, Michael Jordan, Oscar Robertson e Kareem Abdul-Jabbar. La celebrazione che seguì venne in parte rovinata da un’incursione indebita durante il quarto periodo della gara. Il racconto di un tifoso Kings al Sacramento Bee, poi ripreso da ESPN, dettagliò il corso degli eventi:

In occasione di un timeout nel 4° quarto, l’arbitro aveva messo la palla a terra. In prima fila, sul lato opposto rispetto alla panchina dei Kings, erano sedute due persone, e con loro c’era un bambino di nove o dieci anni. Uno degli adulti prese il pallone e lo passò al ragazzino […] Poi prese una penna e scrisse sopra alla palla, prima di restituirla all’arbitro.”

Imbarazzo da parte di Joe Maloof, proprietario della franchigia:

“Spero che Shaq accetti le nostre scuse perché sarebbe in grado di prendermi e schiacciarmi a canestro.”

La risposta? Eccola:

“Speditela a Mr. Stern, così può vedere ciò che succede in certe arene. Io non la voglio, ne prenderò un’altra e ci scriverò qualcosa sopra. Ieri notte ci ho pensato, non riuscivo davvero a dormire, ero così [deluso].”

Tutti però ricordano Shaqramento: non si può dire che O’Neal serbi rancore.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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