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NBA 2022-2023 Season Preview: Southeast Division, tra conferme e nuove speranze

Miami Heat

I Miami Heat sono arrivati ad un solo canestro di distanza dal qualificarsi alle Finals NBA. Quel tiro forse un po’ affrettato di Jimmy Butler, che ha mancato il bersaglio, avrebbe portato gli Heat a giocarsi le finali per la seconda volta in tre anni. La certificazione più grande dell’enorme lavoro svolto da coach Spoelstra, uno dei – se non il – migliore coach di tutta la lega sta tutta qui: aver reso una squadra con indubbi elementi d’élite ma anche con tanti gregari, un team capace di giocarsela con tutte ed arrivare quasi fino alla fine. La campagna 2022/2023 dei Miami Heat sarà indirizzata proprio a togliere quel “quasi” dalla frase.

Doverosa nota: il terremoto Kevin Durant di qualche mese fa aveva visto nei Miami Heat una delle squadre più interessate ad ottenere di Washington. Non essendo però disposti a smembrare il nucleo che tanto bene ha fatto nelle ultime stagioni per assecondare le esosissime richieste dei Nets, gli Heat hanno deciso di proseguire per la propria strada, con tutti i lati positivi e negativi.

Partiamo dai fattori positivi, considerando quelli che sono i tre giocatori più forti della squadra. Leader tecnico e carismatico per eccellenza, Jimmy Butler si candida ad essere ancora una volta il terminale principale offensivo e difensivo dei suoi, un vero e proprio condottiero di una squadra organizzata e in grado di lottare, tecnicamente e caratterialmente. Nessuno più di lui è in grado di farlo. Le prestazioni clamorose contro i Celtics agli ultimi Playoff (47 punti, 9 rimbalzi e 8 assist in Gara 6) sono lì a testimoniarlo. Nota positiva: Jimmy ha deciso di archiviare le vistose treccine con cui ha passato l’estate. Se stesse trollando tutti o gli piacessero davvero non ci è dato sapere ma grazie Jimmy, meglio così.

Attesi all’ingresso del proprio prime cestistico, Bam Adebayo e Tyler Herro sono chiamati a confermare le grandiose cose fatte vedere nello scorso campionato. Bam è stato ancora una volta perno fondamentale in difesa, ma ha anche elevato a livelli altissimi il suo gioco offensivo, a tal punto da risultare in alcune occasioni la prima scelta in attacco. Un’investitura importante è arrivata anche per Herro, che quest’estate ha ricevuto un onerosissimo prolungamento di contratto da 4 anni a 130$ milioni complessivi. Herro ha saputo meritarsi l’estensione, giocando una stagione decisamente ottima, oltre i 20 punti di media, senza paura di prendersi tiri pesanti.

Proprio a proposito dell’estensione di Herro sono però arrivate critiche. Non tanto per il giocatore in sé, quanto per l’impiego della cifra, che secondo altri avrebbe potuto essere indirizzata per coprire una delle lacune più grosse del roster: la posizione di 4. Persa una garanzia come PJ Tucker, gli Heat si sono improvvisamente ritrovati scoperti nel ruolo. Certo, dal Draft è arrivato Nikola Jovic, scelto alla 27, ma è difficile pensare che un giocatore alla sua prima esperienza in NBA possa pensare di diventare il titolare di una squadra che punta alle Finals. Chissà che prima della trade deadline gli Heat non possano fare uno sforzo per coprire il ruolo (per cui si parla già del ritorno di Jae Crowder).

Se una grossa incognita è un ruolo ancora da coprire, l’altra è rappresentata da una posizione che è già coperta. Nonper una mancanza, come nel caso della power forward, ma per il rendimento del giocatore in sé. Su Kyle Lowry sono infatti state sollevate diverse questioni, soprattutto sulla sua condizione fisica ai limiti del presentabile. Lowry avrebbe dovuto portare agli Heat la tenacia e la qualità che ne hanno fatto uno dei pezzi fondamentali dei Raptors campioni nel ’19, ma proprio per via di una pessima condizione atletica il suo rendimento è stato decisamente sotto le aspettative. Le ultime foto sembrano però indicare che Lowry abbia preso la questione peso sul serio.

Sotto esame anche Duncan Robinson, tiratore letale quando in serata ma un problema per la sua stessa squadra quando non lo è, tanto da essere panchinato da Spoelstra in alcune occasioni per via dei suoi enormi problemi in difesa.

Miami pecca forse in profondità del roster, enormemente importante ai Playoff, e non sempre può comparire dal nulla un Max Strus in grado di ritagliarsi minuti e importanza in campo grazie alla sua capacità di allargare il campo. Da dare per assodato, quindi, che Butler e Lowry in particolare cercheranno di ridurre ai minimi termini il loro impiego in regular season, per arrivare al meglio alla post-season. Gli Heat hanno tutte le intenzioni di dare battaglia e giocarsi l’accesso alle Finals. Il marchio di qualità è garantito dal duo Spoelstra-Riley: difficile non fidarsi.

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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