Secondo Andre Iguodala, Steph Curry e Jimmy Butler hanno diversi punti in comuni. Sicuramente i due condividono il fatto di essere stati scelti al draft decisamente più tardi di quanto avrebbero dovuto; Curry ha visto passare 5 squadre prima di essere preso dai Warriors, mentre Butler non è stato scelto prima della fine del primo round, nel 2011.
Questa voglia di rivalsa avrà sicuramente spinto i due All-Star a competere per obiettivi molto alti, e Iguodala, che ha potuto giocare con entrambi, ne ha potuto apprezzare soprattutto lo stile di leadership in campo.
“Sono due individui che hanno migliorato le loro caratteristiche.. diventando la versione migliore di loro stessi. Entrambi non erano visti come possibili superstar, ma guarda dove sono arrivati.”
Mentre Curry ha potuto cementificare il suo status come personalità e leader indiscusso dei Warriors e sono alte le probabilità di vederlo finire la carriera nella Baia, Butler ha invece cambiato diverse volte maglia. Chicago, Minnesota, Philadelphia e Miami, ad ogni fermata, è stato visto come il leader del gruppo.
Entrambi i giocatori hanno sicuramente superato le aspettative che la lega poneva su di loro. Sono stati infatti selezionati più volte all’All Star Game, e, riguardo Curry, nominato due volte MVP NBA e vincitore di tre anelli.
Jimmy Butler non è riuscito a vincere ancora nulla, ma a Miami è forte l’aria di cambiamento. Con l’imprevedibilità della bolla di Orlando e l’esperienza aggiunta di Andre Iguodala, gli Heat potrebbero trovarsi a competere per il titolo nei mesi a venire.
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