Le porte della Spagna non si sono ancora chiuse per Pau Gasol. A dichiararlo è lo stesso Presidente della federazione di basket spagnolo che in un intervista a Marca, non ha escluso la partecipazione del lungo catalano ai giochi di Tokyo 2020:
“Se Pau può e vuole, ci sarà. E se non potrà stare in campo, avrà il posto che chiederà”
Gasol, reduce da un operazione a maggio che lo aveva costretto a una lunga riabilitazione, in estate aveva comunque firmato per i Portland Trail Blazers. A causa però dei ritardi e delle difficoltà nel recupero, la squadra dell’Oregon aveva deciso di tagliare il giocatore, senza che di fatto avesse mai indossato la casacca bianco-rosso-nera. Oggi Gasol, dopo il taglio operato dai Blazers, è rimasto comunque a dare una mano alla squadra di Lillard & co., come collaboratore nel coaching staff.
Nonostante l’inattività però, il giocatore, stando alle parole di Garbajosa, non pare abbia intenzione di mollare e farà di tutto per tornare in campo a Tokyo 2020. La missione comunque sembra essere molto complicata: la carta d’identità infatti segna 39 anni e un’operazione chirurgica al piede metterebbe in difficoltà cestisti ben più giovani.
La speranza però non manca ed è giusto così. Pau infatti ha vinto ben 11 trofei con la propria nazionale e viene definito tra i giocatori più forti nella storia del Paese iberico. Una sua ultima olimpiade sarebbe il finale a lieto fine che il campione si merita, dopo ave già saltato i mondiali di quest’estate, vinti proprio dai suoi connazionali. L’ultima apparizione di Gasol con la nazionale, infatti, risale al 2017, nella sfida contro la Russia con cui ha vinto il suo secondo bronzo europeo.
Che l’aria Giappone gli possa portare fortuna, dopo il mondiale conquistato nel 2006 proprio su suolo nipponico?
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