Oklahoma City Thunder

NBA, Anthony risponde ai fan scontenti della sua permanenza a OKC

La decisione di pochi giorni fa di Carmelo Anthony di esercitare l’opzione presente nel suo contratto, per restare agli Oklahoma City Thunder ancora un anno alla modica cifra di 27.9 milioni di dollari, ha lasciato l’amaro in bocca a diversi tifosi.

Prima che questa decisione fosse ufficiale, infatti, diversi fan di OKC avevano espresso sui social il desiderio che Anthony, dopo aver vissuto la sua peggiore stagione dal punto di vista realizzativo e di percentuale al tiro (16.2 punti a partita con un misero 40.4% dal campo), decidesse di cambiare aria.
Anthony non solo ha deciso di restare nell’Oklahoma, ma ha anche voluto rispondere per le rime ai suoi contestatori con un tweet provocatorio.

La decisione dell’ex superstar dei Nuggets di restare nell’attuale contratto è probabilmente dettata dalla consapevolezza che nessun’altra franchigia sarebbe stata disposta ad offrirgli cifre simili dopo una stagione così deludente. D’altra parte la scelta di Anthony può sorprendere se osservata da una prospettiva diversa: il giocatore, infatti, non ha mai fatto mistero di essere scontento del ruolo di role-player a lui riservato nel sistema escogitato (male) da Billy Donovan per far convivere tre superstar in quintetto base.
A prevalere deve essere stata la consapevolezza per l’ala dei Thunder di avere raggiunto ormai 34 anni e di avere a disposizione l’ultimo anno della sua carriera a certe cifre.

La speranza, per i tifosi dei Thunder, è che Anthony sia altrettanto consapevole che, con ogni probabilità, questa sarà la sua ultima occasione per poter seriamente competere per un anello, permanenza a OKC di Paul George permettendo.
Dopo aver rappresentato nella prima stagione disputata con la stessa divisa uno dei trii più deludenti di tutti i tempi, i Thunder e soprattutto Anthony sono chiamati a invertire immediatamente la rotta, per fare in modo che le frasi per rispondere agli scettici non si rivelino poi essere solo parole al vento.

 

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Lorenzo Pon

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