Playoff NBA

April Madness 2018

Western Conference

Ad Ovest, come detto, la situazione è speculare per le prime due posizioni, con i Rockets che hanno la matematica certezza già da qualche giorno di arrivare primi e Golden State che, senza Curry, è entrata in modalità risparmio energetico per arrivare al massimo delle forze al primo turno dei playoff.

Dietro di loro, il caos è totale.

I Blazers hanno consolidato la terza posizione dopo la striscia di vittorie dell’ultimo mese, ma poi hanno deciso di perdere tre delle ultime cinque partite giocate (di cui una contro Memphis e una contro Dallas, il che è tutto un enorme nosense); per carità, il vantaggio di due partite sui Jazz quarti a 3 partite dalla fine è confortante, ma queste ultime 3 partite sono contro Nuggets, Spurs e proprio Utah. Tre finali per le avversarie, tre finali per Portland, che nell’ultima settimana di regular season rischia di gettare alle ortiche il gran lavoro fatto negli ultimi due mesi e trovarsi in the middle of the pack.

Dal quarto al nono posto, poi, è una sciccheria, visto che a separare queste due posizioni (occupate da Jazz e Nuggets) ci sono solamente due partite.
Utah cavalca una striscia di quattro vittorie consecutive, gioca la prossima partita contro i Lakers (rischiosa ma accessibile) e poi ospiterà gli Warriors, stanchi di far brutte figure, e proprio Portland, che per difendere il terzo posto giocherà al massimo fino alla fine. Strada ripida, anche se la partecipazione alla postseason è sempre meno in dubbio dopo la vittoria di stanotte sui Clippers.

Spurs e Thunder seguono a una partita di distanza, occupando quinto e sesto posto entrambe con 45 vittorie e 34 sconfitte.
I nero-argento si sono fatti giocare un brutto scherzo dai Lakers nell’ultima uscita, e adesso sono attesi da Blazers e Pelicans in due delle ultime tre partite (l’altra è contro Sacramento, non dovrebbero esserci problemi). Anche in questo caso la qualificazione ai playoff sembra quasi in cassaforte, ma avere il fattore campo potrebbe risultare decisivo in un’ipotetica serie al primo turno contro Oklahoma City (Con Leonard? Senza Leonard? Leonard è morto in realtà?).

I Thunder, dalla loro, dopo aver occupato stabilmente il quarto posto per una decina di giorni (aiutati dall’aver giocato un paio di partite più degli altri), hanno a loro volta perso cinque delle ultime sette partite giocate, tutte contro squadre da playoff (bel segnale a fine stagione eh), e gli impegni contro Rockets e Heat nelle prossime due partite, entrambe in trasferta, non promettono nulla di buono. La buona notizia? La stagione si chiude in casa contro i Memphis Grizzlies. Stesso discorso degli Spurs, qualificazione quasi certa, seed tutto ancora da definire.

Il valzer si chiude con Pelicans, Timberwolves e Nuggets, tutte racchiuse in mezza partita (non me ne vogliano i Clippers, ma dopo la sconfitta di stanotte contro Utah e le due partite di ritardo la situazione è compromessa).
Denver e Minnesota hanno giocato contro proprio stanotte, e dopo una partita fatta di parziali alla fine è stato un tap-in di Nikola Jokic a decidere la sfida in favore dei Nuggets e inguaiare definitivamente Minnie (che contava un Jimmy Butler ‘active’ per la partita, ma ha cautamente deciso di risparmiarlo).
Entrambe le squadre si trovano comunque mezza partita dietro ad Anthony Davis e NOLA, che contano anche una partita giocata in meno e hanno quindi quattro impegni rimasti, contro Suns, Warriors, Clippers e Spurs. Considerando la prima quasi una formalità, le ultime 3 partite dovranno essere giocate come finali dai ragazzi di Alvin Gentry, che non possono permettersi di sprecare gli ultimi due incredibili di mesi di Anthony Davis (che per scaramanzia ha deciso anche di rasarsi il monociglio).
I Nuggets affronteranno Clippers e Blazers, Minnie giocherà contro le più accessibili Memphis e Lakers, prima che le due si ritrovino ancora una volta il 12 Aprile al Target Center di Minneapolis, nell’ultima partita della regular season. L’atmosfera, considerando la lunga assenza dei Wolves dai playoff, potrebbe essere appena appena calda.

Stay tuned, the Madness continues. 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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