All Star Game

Celebri snobbati dall’All-Star Game

Brandon Jennings, 2012

Ci fu un tempo in cui le parole All-Star e Brandon Jennings potevano essere messe nella

stessa frase senza causare storcimenti di naso a destra e a manca. Recentemente le quotazioni dell’ex Roma sono scese molto, tanto da non convincere più nessuna franchigia americana a offrirgli un contratto. Ma nei suoi primi anni nella lega era uno dei play più promettenti del panorama cestistico americano e nel 2012 l’ex Bucks, Pistons, Magic, Knicks e Wizards avrebbe dovuto giocare nella partita delle stelle. Con il suo eccitante stile di gioco, perfettamente adatto ad un All-Star Game, e con delle cifre di tutto rispetto (19 punti e 5 assist a partita) si meritava sicuramente una convocazione, magari al posto di Joe Johnson (che poi si infortunò, venendo sostituito da Rajon Rondo, un altro possibile snub per quell’anno). Le povere performance dei Bucks, che all’epoca erano guidati da Monta Ellis oltre che da Jennings, potrebbero aver danneggiato le chances della guardia che nel 2012 subì il destino di molti snub, cioè quello di giocare il miglior basket della propria carriera senza venirne ricompensati.

Blake Griffin, 2016

Rispondete a questa veloce domanda: qual è la caratteristica più attraente dell’All-Star Game? Esatto, lo spettacolo. Specialmente negli ultimi anni la partita delle stelle ha perso in competitività, guadagnandone però in spettacolo. E cosa c’è di più spettacolare delle schiacciate? Un giocatore atletico ed esplosivo come Blake Griffin dovrebbe trovare nell’All-Star Game il suo habitat ideale, libero di schiacciare come e (quasi) quando gli pare. Nel 2016 però, nonostante numeri stellari (23-8-5 al momento delle selezioni dei giocatori) e la certezza di vedere delle schiacciate esaltanti i voti dei tifosi e le scelte dei coach andarono in un’altra direzione. Un giocatore come Draymond Green, seppur in parabola ascendente, sembra meno adatto ad un All-Star Game di una macchina da schiacciate come l’ex Clippers.

Parte del problema furono gli infortuni: Griffin aveva giocato solo 30 delle 53 partite disputate dai Clippers finora in quella stagione; inoltre l’incidente con un membro dello staff dei Clippers potrebbe anche aver influenzato la scelta dei coach.

Page: 1 2 3 4 5

Share
Pubblicato da
Eliseo Galli

Recent Posts

NBA, i Celtics cadono in casa contro i Cavs. Mitchell: “Faccio qualsiasi cosa serva per vincere”

Una grande difesa e delle buone percentuali dall'arco hanno permesso a Cleveland di sbancare il…

fa 1 settimana

NBA, New York batte Indiana in Gara 2, Brunson leader dopo l’infortunio

I Knicks ora guidano la serie contro i Pacers sul 2-0

fa 1 settimana

NBA, Nikola Jokic vince il premio di MVP per la terza volta

Il serbo dei Nuggets ha vinto il premio di miglior giocatore della regular season in…

fa 1 settimana

NBA, Rudy Gobert vince il premio di Miglior Difensore dell’Anno 2024

Il francese ormai abituato a mettere le mani sul Dpoy

fa 1 settimana

NBA, multa record – ma nessuna sospensione – per Jamal Murray

Durante Gara 2 contro i Wolves, il play di Denver aveva lanciato un sacchetto termico…

fa 1 settimana

NBA, Boston travolge Cleveland in Gara 1. Jaylen Brown: “Batterci sarà dura per chiunque”

Super prestazione da parte dei Celtics che hanno confermato il loro momento

fa 1 settimana