Mercato NBA 2025

Bulls, taglio in vista per Rajon Rondo?

Tempo di riflessioni in casa Chicago Bulls. La trade che ha visto coinvolto Jimmy Butler , imbastita nella notte del Draft, ha fatto discutere e rischia di generare un effetto domino all’interno della stessa franchigia.

Nei prossimi giorni la dirigenza sarà chiamata a prendere una decisione per quanto riguarda il contratto di Rajon Rondo. Dopo  aver vissuto una prima parte di stagione da “separato in casa”— e al netto di infortuni— il giocatore ha dato una grossa mano alla squadra, rivelandosi decisivo nei primi due episodi della serie di 1º turno di Palyoff contro i Boston Celtics.

Il contratto della point guard trentunenne prevede un’opzione da $13,4 milioni per il prossimo anno (3 milioni garantiti se dovesse essere tagliato entro il 30 giugno). Come riporta K.C. Johnson del Chicago Tribune, i Bulls non hanno ancora preso una decisione ufficiale a riguardo. Gli Indiana Pacers e i New Orleans Pelicans rimangono alla finestra in attesa di sviluppi.

La situazione di Dwyane Wade appare invece più delineata e il veterano ex Heat sembra intenzionato ad esercitare la player option per la stagione ventura.

La pazienza in quel di Chicago sta però per esaurirsi e i tifosi sono in rivolta. Come si apprende dal portale TheScore, sarebbe partita una raccolta fondi online per creare un tabellone e chiedere a gran voce l’allontanamento di Gar Forman e John Paxson, rispettivamente General Manager e Vice Presidente esecutivo della franchigia.

Guarda i commenti

  • Rondo è meglio perderlo che trovarlo, amici dei Bulls. Il resto non so, la squadra è in piena ricostruzione è evidente, dare via Buttler significa puntare ad una scelta alta nel 2018, ma togliersi dal roster una testa calda e autentico distruggi-team come Rondo è solo un guadagno. Che l'ex-Celtics abbia talento fuori discussione, ma è più il danno che può fare ad una squadra che un vantaggio. Fuori dai Celtics dei Big-3 ha fatto solo male. Si crede poi una superstar, ma una superstar sa come regolarsi, lui no e non è neppure così forte come poteva far pensare quando giocava a Boston.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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