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Tutte le dichiarazioni di Cavs e Warriors dopo gara 4

Nonostante il dominio offensivo dei Cleveland Cavaliers, e un vantaggio che dopo il primo quarto – anche con tanti tentativi di rimonta degli Warriros – raramente è stato in discussione, gara 4 potrebbe passare alla storia come la partita più tesa delle Finals 2017.

Se infatti i padroni di casa hanno legittimato la vittoria con con 49 punti nel primo tempo (QUARANTANOVE, e altri record vari), sicuramente questa è stata la partita in cui i nervi hanno giocato il ruolo maggiore, con i giocatori che più volte hanno rischiato di perdere la pazienza e contatti tanto vari quanto dubbi a fare da contorno.
Allo stesso tempo però, Cleveland ha evitato la sconfitta casalinga che avrebbe consegnato il titolo a Golden State, e si è regalata la possibilità di credere flebilmente nella rimonta almeno fino a lunedì notte.

Abbiamo raccolto tutte le dichiarazioni più importanti del post-partita da una parte e dall’altra.

Leggi anche – Cavs vs Warriors gara 4, recap e pagelle

Steph Curry: “Ripetere la situazione dello scorso anno e sprecare di nuovo un vantaggio di 3-1? Non succederà. Siamo una squadra diversa, quest’anno abbiamo molta più sicurezza nei nostri mezzi, è arrivato Kevin (Durant) e abbiamo giocato dei playoff totalmente diversi. In più, abbiamo vinto le prime tre partite in questa serie, e il colpo di coda dei Cavs è arrivato sul 3-0, non sul 2-0 come lo scorso anno. Non perderemo altre tre partite, siamo cresciuti.”

Kyrie Irving: “Se ho letto le parole di Draymond Green prima di gara 4? Certo, e onestamente hanno avuto un effetto di carica su tutti noi. Tutti quei discorsi sul festeggiare davanti ai nostri tifosi, dentro i nostri spogliatoi, non potevamo permetterglielo. Le loro battute in generale, anche subito dopo gara 4, e le 48 ore di pausa che abbiamo avuto per metabolizzare il tutto, sono tutti fattori che ci hanno permesso di scendere in campo stasera e dare tutto quello che ci era rimasto. Adesso non vediamo l’ora di gara 5.”

Più tesi i nervi per quanto riguarda Kevin Durant, che presente in sala stampa assieme a Curry nel post-partita, ha risposto ad un giornalista colpevole di aver riportato sotto i riflettori l’esultanza di Curry stesso alla tripla decisiva di KD in gara 3:

Altro momento importante di gara 4 è stato ad inizio secondo tempo, quando c’è stata confusione riguardo alla mancata espulsione di Draymond Green.

Ricapitolando, inizialmente si era pensato che gli arbitri, dopo aver guardato al monitor, avessero fischiato un fallo tecnico contro il #23 degli Warriors a 1:56 dal termine del secondo quarto per una manata al volto di Iman Shumpert; poi, dopo qualche minuto del terzo quarto, c’è stato un altro tecnico contro Green, stavolta per proteste dopo una fallo su Love, e quindi l’espulsione automatica che viene riportata addirittura dalla grafica della tv americana. Dopo due minuti, però, l’ex Michigan State è ancora sul parquet, e quando LeBron James e Tyronn Lue vanno a chiedere alla terna spiegazioni a riguardo, la risposta è che c’era stato un errore nel primo tempo (e anche nel referto di metà partita, che assegnava il fallo proprio a Green) e che il primo tecnico in realtà era diretto all’allenatore degli Warriors, Steve Kerr.

Gli abritri si sono poi presi la piena responsabilità per la confusione venutasi a creare con questo comunicato:

Dopo il colpo di Green a Shumpert, la prima cosa che abbiamo notato è stata la reazione esagerata di Steve Kerr, e abbiamo concordato nell’assegnare a lui il fallo tecnico. Presa la decisione, eravamo convinti di averla già verbalizzata al tavolo, e abbiamo fatto riprendere il gioco normalmente. La convinzione generale però era che il tecnico fosse stato assegnato a Green, e che quindi proprio Green dovesse essere espulso quando gliene è stato fischiato uno a inizio secondo tempo. La colpa è solamente nostra, avremmo dovuto verificare la verbalizzazione del primo tecnico e fare un lavoro migliore in termini di controllo dell’emotività della partita.”

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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