5. Miami scappa dai bassifondi
Passare dalla lotta per un’alta scelta al draft a lottare per un posto nei Playoffs? Raggiungere un record in parità dopo aver cominciato la stagione 11-30? Tutto possibile, basta chiedere ai Miami Heat: dopo un’estate caratterizzata dalla decisione di Dwyane Wade di lasciare Miami e dall’uscita di scena di Chris Bosh (sempre alle prese con i coaguli di sangue nei polmoni), la squadra della Florida si è ritrovata con un roster privo dei suoi due migliori giocatori. Complici anche alcuni infortuni, a gennaio il record parlava chiaro: 11-30, e lotta con Brooklyn e Philadelphia per l’ultimo posto a Est.
Ed è qui che la situazione cambia completamente: dopo una striscia di 13 vittorie consecutive (nella quale gli Heat hanno battuto squadre come Warriors e Rockets), e grazie alla rinscita di giocatori quali Dion Waiters e James Johnson, gli Heat capovolgono il loro record, vincendo 30 partite nella seconda parte di stagione, finendo in perfetta parità con 41 W e 41 L. Le statistiche dicono che 41 sono il più alto numero di vittorie di sempre per una squadra che era 19 partite sotto .500. Una statistica molto tirata per i capelli, ma ciò che hanno fanno gli Heat è stato stupefacente, una storica stagone che ha fatto anche vincere al loro Head Coach Erik Spoelstra il premio di Coach of the Year.
Credits to heatnation.com
