Rajon Rondo “panchinato”: il play medita l’addio

Quarantotto minuti a guardare i propri compagni perdere contro i Milwaukee Bucks seduto su una panchina, ufficialmente per scelta tecnica, non li aveva quasi mai passati Rajon Rondo, arrivato in estate a Chicago per colmare l’assenza di Derrick Rose.

L’ex play dei Celtics non l’ha presa benissimo, tanto da dichiarare pubblicamente ai microfoni di espn che chiederà di incontrare i dirigenti della franchigia dell’Illinois per parlare del presente e del futuro del ruolo all’interno della squadra:

Gar (Forman, gm dei Bulls) ed io parleremo” ha dichiarato Rajon. “Parleremo stanotte e vedremo quello che succederà. Se continueranno a tenermi in panchina cercherò una nuova destinazione? Assolutamente sì”

Aggiungiamoci inoltre il fatto che nella partita di venerdi notte, sempre persa dai Bulls contro Indiana, lo stesso Rondo non era sceso in campo per l’intero secondo tempo, confermando i dubbi di coach Hoiberg vedendo giocare il suo play:

“Hoiberg mi ha detto che mi sta vedendo non al 100% nelle ultime cinque partite” ha continuato Rajon. “Mi chiede continuamente se sono in salute, se sto bene. Io rispondo che non mi sono mai sentito così bene fisicamente dall’inizio della stagione, quindi vedremo ora come andrà. Lui è l’allenatore e dobbiamo rispettare comunque le sue decisioni. Vengo comunque da un anno abbastanza buono a Sacramento, sapevo che venendo a Chicago, con Wade e Butler, sarebbe stato differente e per me era OK. Io e il coach ne abbiamo sempre parlato. Se esploderò per questa situazione? Assolutamente sì (ride)…No, semplicemente continuerò a lavorare e ad allenarmi prendendomi cura del mo corpo e guidando i più giovani. Li sosterrò anche dalla panchina”

Lo stesso coach dei Bulls ha parlato ai giornalisti, spiegando a modo suo la situazione che si è creata:

“Semplicemente continueremo a valutare le sue condizioni fisiche, vedremo in che direzione andrà. Si è comportato da professionista durante la sua permanenza in panchina, sostenendo i ragazzi continuamente. Vedremo cosa succederà e valuteremo il da farsi partita per partita.”

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  • Mah, per me Rondo è un pacco. Intendiamoci non che sia un pessimo giocatore e non abbia talento, anzi è grande atleta e abbonda di talento, ma è un giocatore che crea più problemi che buone cose. A Boston in un contesto forte con i Big 3 e una pressione a vincere è anche stato determinate per arrivare al titolo e alla finale successiva, ma se deve essere lui a far funzionare le cose allora Rondo è meglio lasciarlo alle sue manie di grandezza. A Boston finito il ciclo si è involuto e ha dimostrato pessimo professionista fregandosene della squadra. A Dallas è stato solo un problema. A Sacramento in una squadra ricca di talento non ha combinato nulla, a Chicago non sta funzionando. Se io fossi un Manager NBA ci farei solo una croce rossa sul suo nome e non lo chiamerei mai in un mio team.

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Pubblicato da
Michele Ipprio

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