Credits to: For the Win – USA Today via Google
Stats per game – 23.3 pts, 7.7 reb, 9.4 ast, 49.8 fg%, 35.1 3p%
Chiudiamo la panoramica spostandoci ad Est, precisamente a Cleveland, Ohio, dove ad aspettarci c’è LeBron Raymone James. Nonostante la regular season sia ormai un lungo periodo di allenamento per lui e i suoi Cavaliers non si può escluderlo da un discorso sul miglior giocatore del pianeta. The Choosen One sembra sempre giocare in pieno controllo, senza troppo sforzo, eppure non è lontano dalla tripla doppia di media nemmeno lui, a dimostrazione di quanto sia eccezionale questa annata NBA. Mentre cerca di riportare la sua truppa al feeling ed al gioco che hanno portato il primo Larry O’Brian Trophy sul lago Michigan continua a scalare classifiche affermandosi ancora di più come uno dei migliori all-around player di sempre. Non vince il premio come miglior giocatore dal 2012-2013, quando alloggiava in Florida insieme a Wade e Bosh, un’era cestistica fa ormai. La sensazione è che punti solamente a mettersi in ritmo, a rodare la squadra e a preservarsi al meglio per la post season, dove dovrà cercare di difendere il titolo. Il mix unico di tecnica e fisico che Lebron possiede lo rende un candidato serio per l’MVP se deciderà di tenere alte le marcie. La differenza abissale presente tra i Cavs e il resto della Eastern Conference, nonostante qualche scivolone recente, fa si che al 99% la casella #1 sarà occupata dagli uomini di coach Tyron Lue. Il fattore risultati della squadra non sarà un problema per la corsa all’MVP.
La situazione non è definitiva, mancano ancora 60 gare che possono ribaltare le nostre aspettative e fare emergere nuovi protagonista. Colui che sarà più continuo riuscirà ad aggiudicarsi il premio di miglior giocatore della stagione regolare ma quello che conta è arrivare in fondo nella post season.
Perchè l’MVP è un grande riconoscimento, ma un anello è per sempre
Alberto Mapelli
