Kobe Bryant torna a casa, a Phila è tutto esaurito

Da una parte, tra le fila dei 76ers, la voglia di interrompere l’indecorosa striscia di sconfitte consecutive che hanno permesso a Philadelphia di entrare nel libro dei record (negativi). Dall’altra parte, i Lakers hanno intenzione di regalare a Kobe Bryant un ultimo anno di carriera decisamente migliore rispetto a quanto fatto intravedere in questo inizio di stagione. Nella partita di stanotte, quindi, c’è più di un motivo per non perdersi il ritorno del numero 24 in quella città che lui stesso definisce “casa“, dove ha vissuto con la famiglia, dove ha trascorso gli anni della adolescenza, dove hanno anche imparato ad odiarlo ed a fischiarlo ripetutamente nel tempo. E chissà se lo fischieranno anche stanotte,  se proveranno a nascondere quell’infinito amore che ogni singolo hater ha in fondo al cuore, altrimenti non saprebbe spiegarsi il tanto astio verso una leggenda. Il Wells Fargo Center di Phila è tutto esaurito come dichiarato da Okafor (“Ho sentito che il Wells Fargo Center sarà tutto esaurito perché questa sarà l’ultima partita di Kobe qui. Sarà stupendo”) e Kobe sarà ancora una volta, comunque vada, protagonista:

“Tanto del mio gioco è stato sviluppato in Philadelphia” ha dichiarato Kobe Bryant. “Sono cresciuto come giocatore alla Lower Merion High School di coach Downer, giocando nella Sunny Hill League e nei diversi playground del luogo, ho tanti ricordi. Sarà una notte veramente speciale e per me significa tanto essere a casa mia e giocare di fronte ai tifosi di Philadelphia. L’accoglienza che mi riserveranno? Non importa, io amerò per sempre questa città. “

Continuando a parlare del proprio ritiro con i giornalisti, il “black mamba” ha voluto svelare anche un piccolo retroscena di cui è stato protagonista lo scorso week-end, durante la partita persa con Portland, sottolineando quanto oramai sia vecchio.

“Sono vecchio. Un giovinotto dei Blazers, prima della partita, è venuto da me a drmi ‘vi batteremo stasera‘. Io gli ho risposto: ‘Io ho una regola. Se non sei nato prima del periodo dove io ho iniziato a giocare in NBA, non puoi perderti in trash talking con me. E’ una semplice regola’. Lui mi ha guardato e mi ha detto, ‘Sì, sir. Nessuna discussione‘.”

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Pubblicato da
Michele Ipprio

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